L’azienda SIAD Macchine Impianti, società del Gruppo italiano SIAD, lancia un nuovo compressore per l’idrogeno. Le sue caratteristiche? Alta pressione, oil free, forte attenzione alla sicurezza, bassi cicli di manutenzione e ridotti consumi energetici.
Produrre idrogeno ad alta pressione
Il compressore di recente prodotto dalla SIAD Macchine Impianti, società del Gruppo italiano SIAD, si pone l’obiettivo di produrre idrogeno ad alta pressione, tale da soddisfare le esigenze delle stazioni di rifornimento e dell’ambito trasporti.
Con la sua innovazione, l’azienda di Bergamo punta a posizionarsi come player di primo piano nella filiera della mobilità sostenibile, pensando a un dispositivo adatto anche a produrre carburante green per alimentare veicoli pesanti.
Tra le più importanti caratteristiche però, essere oil free, e dunque non necessitare di lubrificanti; garantire la massima sicurezza e assicurare ridotti consumi energetici.
L’accordo
Il nuovo prodotto potrebbe portare la realtà italiana a conquistare un nuovo traguardo nel settore, dopo quelli già raggiunti l’anno scorso grazie all’accordo siglato con l’azienda norvegese Nel, leader mondiale nello sviluppo di apparecchiature legate all’H2 verde quali elettrolizzatori e stazioni di rifornimento.
Il dispositivo poi, è soprattutto frutto dell’esperienza di SIAD, che sta anche lavorando ad altre future collaborazioni tutte necessarie per un unico obiettivo: arrivare alla decarbonizzazione totale.
Con Nel per esempio, si sono già progettati 2 compressori per wet hydrogen (modello HMS4-4), e 1 compressore ossigeno (modello MS3-3), entrambi installati presso un impianto da 20 MW situato in Svezia.
L’importanza dei compressori
Ma da dove deriva l’importanza dei compressori? Parliamo di strumenti necessari per l’intera industria dell’idrogeno, utilizzati per comprimere il combustibile a delle pressioni molto elevate, per poterlo poi utilizzare per diverse applicazioni, sia industriali che commerciali.
Tali apparecchi sono infatti essenziali per ogni fase legata al carburante, e dunque per la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione. Quali saranno i prossimi sviluppi?