L’Italia già da qualche tempo si prepara a una svolta storica nel settore ferroviario. Tuttavia il primo treno a idrogeno del Paese, che servirà la tratta Brescia-Iseo-Edolo, una linea attualmente alimentata da treni diesel, entrerà in funzione solo nel 2026. Più di un anno di ritardo rispetto a quanto previsto.
Il progetto H2iseO: il futuro della mobilità ferroviaria
L’iniziativa, come avevamo già scritto, rientra nel più ampio programma H2iseO, promosso da FNM, Ferrovie Nord e Trenord, con il supporto tecnologico di Alstom, e per lo più finanziato con i fondi del PNRR. L’obiettivo è realizzare una flotta di 14 treni a idrogeno, alimentati da impianti di produzione situati lungo la tratta. Tuttavia, le corse inizieranno nel 2026 e non nei primi mesi del 2025, come annunciato in più occasioni.
Come funziona il treno a idrogeno?
I convogli Coradia Stream H di Alstom possono ospitare fino a 240 passeggeri e vantano un’autonomia superiore a 600 km. Il sistema di propulsione sfrutta celle a combustibile, che generano elettricità dalla reazione tra idrogeno e ossigeno, rilasciando solo acqua come scarto.
Innovazione e sostenibilità
Alstom utilizza tecnologie già impiegate nel settore automobilistico, come nel caso della Toyota Mirai, Hyundai Nexo e BMW iX5 Hydrogen. Questi treni dispongono, infatti, di una speciale power car, un vagone dedicato alle celle a combustibile, e utilizzano batterie agli ioni di litio per ottimizzare il consumo energetico. Il rifornimento avverrà in quattro siti lungo la rete ferroviaria, garantendo efficienza e autonomia.
Un modello per il futuro
Con questo progetto, la Lombardia diventa un laboratorio di innovazione ferroviaria, aprendo la strada a una rete ferroviaria sempre più in linea con le strategie europee per la transizione energetica.