La Tunisia ha firmato 6 memorandum con delle compagnie internazionali per la produzione di idrogeno verde. L’obiettivo è promuovere uno slancio del settore e puntare a 8,3 milioni di tonnellate all’anno di H2 green e fuel derivati entro il 2050.
Nuove partnership
La Tunisia è pronta a siglare delle nuove partnership al fine di portare a un’ulteriore crescita dell’idrogeno green a livello internazionale. A darne notizie Agenzia Nova, parlando della cerimonia presenziata dalla ministra dell’Industria, delle Miniere e dell’Energia, Fatima Thabet Chiboub, proprio per annunciare le intenzioni del governo.
Quest’ultima, ha spiegato come, tali accordi, rappresentino uno slancio per evidenziare l’importanza del carburante e arrivare a produrne fino a 8,3 milioni di tonnellate all’anno entro il 2050. Di questi, 2,3 milioni saranno destinati al mercato locale, mentre 6 milioni verranno esportati per un valore complessivo di circa 120 miliardi di euro.
Le aziende
Ma quali sono le aziende con le quali collaborerà la Tunisia? Parliamo del gruppo britannico e maltese che detiene la holding TuNur; la società norvegese Aker Horizons e il gruppo austriaco Verbund; la realtà britannica Savanah Energy; le francesi Hydrogene e Amarenco; la società giordana H2 Global; la belga Deme Energy e l’azienda tedesca Abo Energy.
I memorandum in che modo riusciranno dunque a portare nel Paese nord-africano uno sviluppo più massiccio del settore? Si tratta di territori che già da tempo si stanno impegnando per sfruttare al massimo le risorse a disposizione, e arrivare a una vera e propria transizione energetica.
Fino a 6 milioni di tonnellate di idrogeno all’anno
Secondo delle stime citate proprio da Agenzia Nova, a pieno regime la Tunisia potrebbe esportare fino a 6 milioni di tonnellate di idrogeno all’anno.
A esserne consapevole è anche l’Italia, ed è per questo che il Belpaese sta stringendo intese sempre più strette con la Nazione. Proprio questo mese, a Tunisi, c’è stato un incontro con una delegazione della Struttura di missione del Piano Mattei e delle società Enel ed Eni, accompagnata dall’ambasciatore italiano in Tunisia Alessandro Prunas.
Aumentare la propria quota di rinnovabili
I temi discussi sono stati innumerevoli, con un focus sulle potenzialità e le opportunità di cooperazione per ottenere grandi soddisfazioni.
L’Africa infatti è ricca e promettente non soltanto per quel che concerne l’H2 verde. Secondo quanto riportato per esempio dall’Agenzia nazionale tunisina per la gestione dell’energia (Anme), il governo ambisce in generale ad aumentare la propria quota di rinnovabili al 35% entro i prossimi 6 anni, garantendo così un approvvigionamento più sicuro e accessibile a tutti.
Vedremo con il tempo se tutti questi obiettivi saranno a tutti gli effetti portati a termine.