La startup australiana Hysata ha creato un sistema di elettrolisi in grado di raggiungere un’efficienza del 95%. L’obiettivo così è produrre idrogeno green in modo più semplice ed economico, evitando troppi sprechi di energia.
Il sistema Hysata
Il sistema Hysata, progettato dalla startup australiana dalla quale prende il nome, è in grado di generare 1 kg di idrogeno pulito immagazzinando 39,4 kWh di energia. In generale, per fare questo servirebbero circa 52,5 kWh di elettricità, ma è possibile invece ottenere lo stesso risultato sprecandone di meno?
Con questo nuovo sistema di elettrolisi sì, perché solo 41,5 kWh per ottener lo stesso quantitativo di H2, arrivando persino a un’efficienza energetica del 95%. Ma l’impegno della startup nello sviluppo di tale settore è stato più volte visibile e oggetto di interesse internazionale.
A tale azienda infatti si deve il più grande round di investimenti di serie B speso nella storia del green tech australiano, grazie a 111,3 milioni di dollari ricevuti da altre realtà quali Bp Ventures e Templewater.
Il vero punto di forza
Ma il vero punto di forza non sta solo nell’elevata efficienza, bensì nelle conseguenze che ne derivano, ovvero consumi energetici molto più bassi.
Adesso il team punta ad ambizioni sempre più grandi, al fine di arrivare a prestazioni del 100% per produrre 1 kg di idrogeno verde con 39 kWh.
Con queste cifre, rispetto a tutti gli altri vettori sostenibili, l’H2 sembrerebbe essere il più economico e conveniente in circolazione. Ma come si può giungere a dei risultati così importanti?
Il funzionamento
Tutto sta nel funzionamento della tecnologia, con l’eliminazione primaria delle bolle di gas (idrogeno e ossigeno) che si formano nell’elettrolita tra anodo e catodo, e che causano gran parte degli sprechi energetici.
Con il metodo Hysata, l’elettrolita viene mantenuto sul fondo e assorbito per capillarità attraverso un separatore poroso. Quando l’acqua risale e viene scissa, i gas non hanno nulla da attraversare, e questo porta l’efficienza a schizzare alle stelle toccando addirittura il 98% in determinate condizioni di laboratorio.
Un’innovazione straordinaria
Nonostante per tutta la squadra australiana si tratti di un’innovazione straordinaria, diffonderla non sarà semplice, o perlomeno non nel breve periodo. Al momento, infatti, il settore dell’idrogeno green deve fare i conti con investimenti che superano di fatto l’effettiva domanda.
Secondo un recente rapporto di BNEF, le fabbriche di elettrolizzatori a livello globale hanno già un’offerta di circa 17 volte superiore alle vendite, con una domanda di 4 GW e una produzione industriale che potrebbe arrivare a ben 54 GW. Sarà davvero così?