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Idrogeno: «Servono una serie di interventi normativi». La lettera alla von der Leyen

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Il CEO di Hydrogen Europe, Jorgo Chatzimarkakis, ha inviato una lettera alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Il contenuto riassume una serie di interventi normativi e regolatori richiesti dall’associazione.

Una richiesta importante

Quella lanciata da Jorgo Chatzimarkakis, CEO di Hydrogen Europe, alla presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen è una richiesta importante per quel che riguarda lo sviluppo dell’H2 in Europa.

Nella lettera, Chatzimarkakis scrive quali sono le esigenze dell’Unione, sottolineando soprattutto la necessità di un’agenda di implementazione chiara e comprensiva sulla materia, con budget e timeline da rispettare.

Ridurre il rischio degli investimenti privati nelle clean-tech

Per il CEO, l’intervento pubblico dovrebbe anche contribuire a ridurre il rischio degli investimenti privati nelle clean-tech, aiutando le imprese a mantenersi competitive a livello internazionale.

Nella lettera poi, emerge anche l’importanza del «costruire delle partnership che assicurino all’Europa volumi sufficienti di idrogeno», oltre che una buona sicurezza degli approvvigionamenti.

Una serie di interventi normativi

Come poter soddisfare però tali obiettivi? Hydrogen Europe propone una serie di interventi normativi da dover programmare entro i prossimi 5 anni. Opzione fattibile? Questo lo si vedrà, a seconda di quanto impegno e capitale sarà messo a disposizione per promuovere il settore.

Per Jorgo Chatzimarkakis, c’è l’esigenza di: nominare un esperto e competente vicepresidente della Commissione responsabile per la materia ‘clean industry’; inserire nella struttura finanziaria europea un quadro chiaro per gli investimenti nell’industria net-zero; aumentare il budget ed espandere il raggio d’azione della European Hydrogen Bank, in modo da consentirle davvero di incidere in misura significativa sul prezzo finale dell’H2 green.

Semplificare il quadro normativo

Ma non è finita qui. Per l’associazione occorre semplificare il quadro normativo per la produzione del carburante; prevedere lo stanziamento di fondi dedicati alle tecnologie del settore; sviluppare le necessarie infrastrutture ponendo il combustibile al centro della diplomazia climatica; allineare il costo delle emissioni di CO2; intervenire sul sistema ETS;  cessare definitivamente l’erogazione di sussidi ai combustibili fossili.

Quello evidenziato dal CEO di Hydrogen Europe è dunque un monito, e non il primo, posto all’attenzione dell’Esecutivo UE, spingendo su quello che è l’obiettivo primario dell’organizzazione: favorire l’adozione dell’idrogeno pulito come vettore energetico e materia prima vitale per un’economia decarbonizzata.

Promuovere e coordinare la ricerca

Per ottenere però importanti risultati, oltre a interventi istituzionali si dovrà anche continuare a promuovere e coordinare la ricerca, scommettendo su politiche e iniziative nazionali, europee e internazionali, e creando così anche nuovi posti di lavoro.

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