Prorogati i termini dei due bandi aperti dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) lo scorso 13 novembre, al fine di assegnare 200 milioni di euro di risorse del PNRR per sostenere progetti sull’idrogeno green.
200 milioni di euro
Il 13 novembre 2023, dopo il via libera ottenuto dalla Commissione europea, il Mase pubblicò l’avviso per selezionare progetti di investimento finalizzati alla produzione di idrogeno.
Nello specifico, l’obiettivo era sfruttare 200 milioni di euro, messi a disposizione dal PNRR, per dar vita a nuovi elettrolizzatori e a nuovi componenti sempre incentrati sulla generazione di H2, promuovendo così la crescita di un settore sempre più in espansione.
Tutto questo tra l’altro, attivando procedure ben pianificate per finanziare e promuovere la ricerca in questo campo, pensando anche di formare il personale che dovrà occuparsi e gestire tali attività.
Scarsa partecipazione
La scarsa partecipazione ottenuta però dalla pubblicazione dell’Avviso cambia adesso le carte in tavola, dopo solo 11 proposte progettuali pervenute al Mase al 24 gennaio, data di scadenza dei bandi. Sono solo 41 milioni di euro i fondi assegnati, ma dei restanti 50 milioni?
Ricordiamo che il governo punta a produrre, entro giugno 2026, almeno 1 GW all’anno di elettrolizzatori, per integrare nuova capacità produttiva a stabilimenti già in corso di realizzazione per opera di Ansaldo Energia, De Nora e Snam.
La risposta del Mase
Qual è stata allora la risposta del Mase? Si è pensato bene di riaprire gli sportelli per presentare le domande di agevolazione e inviare ulteriori richieste a partire da venerdì 29 marzo, con validità fino al 13 maggio, offrendo così un’ulteriore possibilità all’interesse mostrato per entrambe le procedure.
Per quanto riguarda in particolare gli elettrolizzatori, per i quali la vecchia procedura era disposa a offrire a ogni singolo progetto un importo pari a 10 milioni di euro, Gilberto Pichetto Fratin ha deciso di abbassare tale soglia fino a 2 milioni. Cosa succederà? Le aspettative sono tante, e forse ancora più alte di quelle precedenti.
Parliamo sempre di risorse che rientrano anche in quelle che sono le ambizioni del piano REPowerEU, che punta a 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile da produrre internamente nel Blocco, con una stessa quantità da importare all’estero entro il 2030. Vedremo cosa succederà.