Al via, entro il prossimo giugno, alla realizzazione dell’impianto per la produzione di idrogeno rinnovabile a Cerignola, in provincia di Foggia. Si tratta di un progetto finanziato dalle risorse del bando regionale Hydrogen Valley, destinatario dei 40 milioni di euro previsti dal PNRR.
Un nuovo impianto italiano
Quello che sta per sorgere a Cerignola, in provincia di Foggia, è un nuovo impianto italiano da dedicare alla produzione di H2 green. Il progetto rientra nella Missione 2 Rivoluzione Verde, Transizione Ecologica e Investimento 3.1 della Puglia, volto alla realizzazione di nuovi siti in aree industriali dismesse.
A gestire i lavori ci penserà Cerichem Biopharm, la family company del gruppo Caiaffa che, dal 2014, produce e commercializza dispositivi medici e detergenti. La realtà italiana vuole adesso proporre delle soluzioni diverse e dedicarsi allo sviluppo del vettore energetico, vedendone e volendone sfruttare le potenzialità.
Aver conquistato un finanziamento pari a quasi 10 milioni di euro dal PNRR rappresenta per la società motivo di grande soddisfazione, con la previsione di completare la costruzione entro giugno 2026 per dar vita a un impianto dislocato in 4 ettari e in grado di produrre 27,9 kg di combustibile all’ora.
40 milioni di euro
Le risorse messe in campo provengono dalla dotazione prevista alla Regione pari in totale a 40 milioni di euro, con un bando che ha dato la possibilità di inviare proposte sul tema e sulla crescita dell’H2.
Si tratta di una delle somme più alte assegnate con l’ambizione di avviare degli interventi ammissibili per costruire elettrolizzatori, oltre che i relativi sistemi ausiliari necessari al processo produttivo.
200 tonnellate all’anno di carburante verde
Quella Cerichem è stata poi una delle 4 candidature finanziate in toto sulle 26 complessivamente pervenute. Ma cosa ci si aspetta adesso?
L’impianto dovrebbe generare a regime 200 tonnellate all’anno di carburante verde, esattamente nell’area dell’ex interporto rilevata dal gruppo Caiaffa e acquistata dalla società consortile Ofanto Sviluppo. La speranza è che tutto potrà precedere adesso come previsto, senza quegli intoppi burocratici che spesso bloccano i progetti in Italia.
Idrogeno, rinnovabili e nuovi posti di lavoro
Cresce così sempre di più l’impegno e l’interesse del Belpaese verso lo sviluppo di idrogeno e rinnovabili. Nella nuova centrale pugliese infatti, l’energia proveniente dalle fonti green arriverà da due impianti: uno a biomassa dalla capacità di 1150 Kilowatt, e l’altro dalla potenza di 2 MW integrato con una batteria d’accumulo di 1 MW l’ora.
Il sito poi andrà a inserirsi in un contesto territoriale dall’estensione di 50 km, che include città come Manfredonia, Barletta, Trani e Foggia, aprendo anche nuovi posti di lavoro per almeno 20 persone. Quali le figure ricercate? Dall’operaio specializzato nella gestione dello stoccaggio e dell’approvvigionamento, al tecnico impiegato al corretto funzionamento dell’impianto.
Le ambizioni
Quali invece le ambizioni future? Con l’H2 ottenuto si vorrebbero alimentare tutte le attività che si insedieranno nell’area dell’ex interporto, utilizzando il combustibile anche per alimentare mezzi pubblici o per operare nelle industrie siderurgiche o vetrarie, dato che l’idrogeno possiede una capacità calorifica molto alta.
Sull’elettrolizzatore da utilizzare per l’intero processo generativo però si dovrà ancora lavorare parecchio, per cercare di identificarne le caratteristiche tecniche ideali al raggiungimento degli obiettivi fissati.