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Idrogeno, Danimarca: riviste le tempistiche per il corridoio con la Germania

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Il Governo della Danimarca, in relazione alle valutazioni della compagnia statale Energinet, ha deciso di differire i termini per il corridoio dell’idrogeno ‘verde’ con la Germania.

Cambiano le tempistiche

Il settore dell’idrogeno ‘verde’, in Danimarca, dovrà rivedere le tempistiche della propria espansione. Una decisione, arrivata nonostante le promettenti valutazioni preliminari effettuate dall’Energinet (l’operatore statale danese del gas e dell’elettricità).

La scosa primavera, infatti, la società ha rilevato un fabbisogno del trasporto dell’idrogeno, nel mercato danese, pari a 4,9 Gigawatt (GW) nel 2032. Quest’ultimo, potrebbe aumentare fino a raggiungere quota 6,9 GW nel 2050.

Da qui la promozione della collaborazione con l’olandese Gasunie per rimodulare il corridoio tedesco-danese per il trasporto dell’idrogeno ‘verde’. I piani iniziali prevedevano l’inizio delle operazioni per il 2028. Tuttavia, in queste ore il Governo di Copenaghen ha comunicato ufficialmente un aggiornamento delle tempistiche, con il rinvio, dal 2028 al 2032, della prima messa in servizio delle forniture.

Oltre la questione tecnica

Contestualmente, l’esecutivo ha specificato che ogni sforzo sarà compiuto per completare – entro il 2031 – almeno la prima parte del progetto. ll collegamento sarà realizzato in tre fasi. Il tratto dal confine tedesco a Esbjerg, appunto nel 2031. Quello da Esbjerg a Holstebro, nello Jutland Occidentale, nel 2032. Infine, la condotta sino a Lille Torup nello Jutland Settentrionale, addirittura per il 2033.

La questione, al netto delle singole annate, è rientrata nel grande dibattito sull’idrogeno che l’Europa settentrionale ha conosciuto. La questione è nota.

Attualmente, nel settore si è delineato un confronto tra il [c.d.] idrogeno blu, alla cui base ci sono il gas naturale o il carbone e quello ‘verde’ (generato con le rinnovabili). Il primo, più economico, non ha tuttavia ricevuto un supporto tangibile, soprattutto dal punto di vista del quadro normativo comunitario.

Nel contempo, si è imposta la necessità di comprendere se per il suo trasporto potessero essere utilizzati le condutture già esistenti (i gasdotti) o fossero necessarie nuove opere di infrastrutturazione. Nel caso danese, il prospetto dell’Energinet – in rapporto ai dettami del Ministero del Clima, Energia e Forniture (KEFM) – è rimasto valido. Bisognerà però vedere quali saranno i risultati raggiunti entro i prossimi lustri.

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