La Germania concede un finanziamento di 2,6 miliardi di euro al gruppo SHS per decarbonizzare due acciaierie.
2,6 miliardi di euro
Il governo di Berlino è pronto a supportare il gruppo siderurgico tedesco SHS Stahl-Holding-Saar GmbH & Co KGaA (SHS) al fine di decarbonizzare le sue due acciaierie di Völklingen e Dillingen, nello Stato federale del Saarland.
Si tratta di una misura, da 2,6 miliardi di euro, già notificata e approvata dalla Commissione Europea, che servirà per la costruzione di un impianto di produzione di DRI (Direct Reduced Iron) e di due forni elettrici, in sostituzione degli impianti tradizionali utilizzati fino ad ora.
I nuovi impianti produttivi dovrebbero entrare in funzione nel 2026, e saranno in grado di produrre 3,05 milioni di tonnellate all’anno di acciaio grezzo. Una volta completato, l’intero progetto consentirà anche di evitare l’emissione in atmosfera di 53 milioni di tonnellate di CO2.
DRI (Direct Reduced Iron)
Bisogna considerare che questo tipo di industrie, insieme al trasporto pesante, generano circa il 30% dell’anidride carbonica di origine antropica, principale causa dell’effetto serra.
La siderurgia in particolare è responsabile per il 5% delle emissioni dirette, e del 15% di quelle totali, con un impatto comunque diverso a seconda delle metodologie di lavoro utilizzate.
DRI (Direct Reduced Iron), chiamato in italiano ‘Processo di Riduzione diretta del Ferro’, da origine al metallo sfruttando gas naturale (metano) e vapore. In questo modo, innescando una reazione, si generano circa 1.000 grammi di CO2 per ogni kg di acciaio prodotto, e dunque la metà rispetto a quello emesso via altoforno.
In seguito, sostituendo il gas naturale con idrogeno ottenuto da fonti rinnovabili, è possibile poi ridurre ancor di più le emissioni, con la speranza di arrivare con il tempo, e in modo graduale, a una totale decarbonizzazione del settore.
L’utilizzo del processo di riduzione diretta al momento si usa solo in quelle aree in cui il gas naturale è disponibile a basso costo, come in Nord Africa. Ma con lo sviluppo dell’idrogeno e della sua disponibilità, sarà in seguito più semplice adottare tale tecnologia anche in Paesi più poveri di materie prime.
Una value chain dell’H2 nel Saarland
Secondo quanto cominicato dalla Commissione Ue in una nota, SHS organizzerà presto delle procedure competitive per selezionare i fornitori di idrogeno per il nuovo progetto.
I partecipanti saranno incaricati di installare degli elettrolizzatori nei pressi degli stabilimenti produttivi del gruppo siderurgico, contribuendo in tal modo all’avvio di una value chain dell’H2 nel Saarland.
In una seconda fase di sviluppo, l’azienda tedesca si connetterà al futuro network dell’idrogeno di Berlino per rifornirsi di maggiori quantitativi del vettore energetico ad un prezzo più competitivo.