L’Italia cerca di accelerare la produzione di elettrolizzatori, fondamentali per ottenere idrogeno pulito, un vettore che potrà dare un grande contributo al nostro percorso di decarbonizzazione e più in generale alla transizione verso un’economia a zero emissioni nette.
Il via libera della Commissione europea agli aiuti di Stato italiani
Gli aiuti di Stato sono regolamentati in maniera molto rigida all’interno dell’Unione europea. Tranne in alcuni casi, gli aiuti di Stato sono vietati dalla normativa europea e dal Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (articoli 107 e 108).
Questo perché qualsiasi concessione per via amministrativa o per legge può determinare distorsioni della concorrenza, favorendo determinate imprese o produzioni. Possono essere compatibili con il Trattato di Lisbona, solo se realizzano obiettivi di comune interesse chiaramente definiti.
Un approccio standard di Bruxelles relativo ai più disparati ambiti di ricerca, innovazione e sviluppo, quindi di crescita economica ed industriale.
Concetto ribadito anche con il via libera della Commissione europea al regime italiano da 100 milioni di euro a sostegno della produzione di elettrolizzatori, fondamentali per promuovere la transizione verso un’economia a zero emissioni nette, in linea con il piano industriale del Green Deal.
In particolare, l’aiuto incentiverà la produzione di attrezzature necessarie per la transizione verso un’economia a zero emissioni nette e sarà concesso entro il 31 dicembre 2025.
Che cosa sono gli elettrolizzatori e a che servono
Gli elettrolizzatori sono utili alla produzione di idrogeno gassoso, che a sua volta è centrale in diversi processi industriali strategici, come la produzione di ammoniaca, di fertilizzanti e carburante per le celle a combustibile (come nel caso di autobus e camion).
Gli elettrolizzatori sono impiegati anche per lo stoccaggio di energia da fonti rinnovabili, come l’eolico, il solare e l’idroelettrico, convertendo l’energia elettrica in eccesso in idrogeno gassoso, che può facilmente essere compresso e immagazzinato per utilizzi successivi.
Tecnicamente parlando, un elettrolizzatore (o cella elettrolitica) è un dispositivo elettrochimico che, alimentato da energia elettrica (come detto anche pulita da rinnovabili), consente, in presenza di un elettrolita e di una membrana, di rompere le molecole dell’acqua, separando l’idrogeno dall’ossigeno. Un circuito idraulico convoglia l’idrogeno verso un serbatoio, mentre l’ossigeno può essere anch’esso raccolto o disperso nell’ambiente.
Uno degli impieghi più noti è comunque quello per la produzione di idrogeno verde, cioè ottenuto a partire da energia generata da impianti a fonti rinnovabili. L’idrogeno verde è idrogeno pulito al 100%, da monte a valle come si dice, ottenuto a partire dalla tecnologia dell’elettrolisi dell’acqua.
Un vettore green per accelerare la transizione ecologica ed energetica
Il regime approvato dalla Commissione serve proprio a sostenere misure in settori che sono fondamentali ai fini dell’accelerazione della transizione verde e la riduzione della dipendenza dai combustibili. L’idrogeno verde è uno dei vettori green su cui vale la pena di scommettere per il raggiungimento degli obiettivi ambientali e climatici tra il 2030 ed il 2050.
Come spiegato in un comunicato ufficiale, l’aiuto, “approvato nell’ambito del quadro temporaneo di crisi e transizione”, assumerà la forma di sovvenzioni dirette: “L’obiettivo del regime è lo sviluppo delle capacità di produrre attrezzature strategiche necessarie per la diversificazione delle fonti energetiche. La misura sarà aperta a tutti i settori, ad eccezione delle istituzioni finanziarie”.