Dal nuovo studio del Korea Institute of Machinery and Materials e della Hyundai-Kia Motor Company nasce il primo motore a idrogeno a iniezione diretta.
Lo studio sul primo motore a idrogeno a iniezione diretta
Arriva dalla Corea lo studio sul primo motore a idrogeno a iniezione diretta. A occuparsene in particolare, il Dipartimento di ricerca sulla mobilità elettrica del Korea Institute of Machinery and Materials, e lo Zero-Carbon Engine Research Lab della Hyundai-Kia Motor Company.
Gli esperti di entrambe le realtà hanno lavorato insieme per realizzare e completare il progetto, ottenendo alla fine grandi risultati.
Efficienza maggiore
Si parla di un motore in grado di funzionare al 100% solo con H2 e che garantisce un’efficienza maggiore rispetto a quelli a combustione interna convenzionali, nei quali l’idrogeno, bruciando velocemente, può causare danni e problemi.
Con la tecnologia a iniezione diretta invece, il carburante arriva subito nella camera di combustione, evitando il cosiddetto ritorno di fiamma, ovvero un’esplosione.
I benefici
Da questo genere di motori dunque, è possibile ottenere grandi benefici, ed è per questo che, negli ultimi anni, è cresciuto l’interesse nei loro riguardi, soprattutto quando si tratta di veicoli commerciali pesanti.
Il gruppo di ricercatori ha infatti impiegato un sistema di iniezione ad alte pressioni per capire anche gli effetti e le conseguenze e, secondo quanto riportato in un articolo del National Research Council of Science & Technology, è proprio l’elevato rapporto di compressione, la stratificazione del carburante e la combustione ultra-magra che caratterizzano queste tecnologie e ne garantiscono, come conseguenza, la massimizza efficienza termica e una riduzione importante di emissioni nocive.
La tecnica d’iniezione d’idrogeno stratificata
Young Choi, il principale autore dello studio coreano, ha spiegato che questi nuovi motori rappresentano una soluzione istantanea ed economica che può aiutare nella sostituzione graduale dei combustibili fossili.
Anche i ricercatori dell’Università australiana di Sydney si sono occupati di queste tecnologie, sperimentando un apposito sistema per convertire ad H2 green alcuni motori diesel, utilizzando la tecnica d’iniezione d’idrogeno stratificata che riduce ancor di più le emissioni di azoto. Ma su questo settore, si dovranno anche fare ulteriori ricerche.