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Chi sarà il maggior produttore di idrogeno verde entro il 2030?

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La Cina accelera nella corsa alla produzione dell’idrogeno verde, ma la potenza asiatica, che si prefigge di produrre almeno 2 tonnellate all’anno di combustibile pulito entro il 2025, al momento non riesce a distanziare Australia, USA e Spagna, in vetta alla classifica stilata da Hydrogen Insight. 

La corsa della Cina

Continua la corsa cinese nel mercato delle rinnovabili, ma stavolta il colosso asiatico guarda al mercato dell’idrogeno verde. Tra i nuovi players del settore si distingue il gruppo Sinopec, che mira a diventare il principale sviluppatore e distributore di idrogeno della Cina grazie agli elettrolizzatori di Ordos, nella Mongolia interna, e all’impianto di Kuqa, attualmente in costruzione nella regione occidentale dello Xinijang. Si tratta di infrastrutture che saranno in grado di produrre ciascuna tra le 20.000 e le 30.000 tonnellate di idrogeno verde all’anno. L’idrogeno prodotto nel progetto Ordos, che dovrebbe costare 831 milioni di dollari, sostituirà parzialmente l’idrogeno nero attualmente utilizzato in una vicina fabbrica chimica. 

Secondo i media cinesi, l’elettrolizzatore sarà alimentato da 450 MW di energia eolica e 270 MW di energia solare

Sinopec, che prevede di costruire una solida catena di approvvigionamento di idrogeno verde nella Mongolia interna a partire proprio da questo progetto, si prefigge di produrre più di 2 milioni di tonnellate di idrogeno verde all’anno entro il 2025.

I nuovi progetti cinesi sull’idrogeno

I dati dell’ultimo anno sono fondamentali per comprendere se la Cina sia pronta a capitalizzare il vantaggio iniziale acquisito nell’ambito di eolico e solare, per accelerare il passaggio all’idrogeno verde e conquistare una fetta più ampia del mercato internazionale.

In Mongolia Interna la velocità del vento può arrivare a 9 metri al secondo, mentre l’irraggiamento solare raggiunge i 1900 kWh/m2, prerogative per cui la regione è stata scelta per fare da scenario ai principali progetti in corso. Solo nel 2022 sono stati annunciati almeno 5 progetti sull’idrogeno:

  • Progetto Baotou Damao: 1,8 tonnellate al giorno di idrogeno verde e ammoniaca. Costerà 1,76 miliardi di dollari e dovrebbe entrare in funzione nel 2025.
  • 15 progetti verdi di idrogeno e ammoniaca con un prezzo complessivo di 7,28 miliardi di dollari nella contea di Xingan.
  • L’impianto di ammoniaca verde da 100.000 tonnellate all’anno di Ningxia Baofeng.
  • L’impianto di ammoniaca verde da 140.000 tonnellate all’anno di Alshaa.
  • Progetto di idrogeno verde da 56.000 tonnellate all’anno di Liaoning Taian.

I leader mondiali dell’idrogeno

Ma la Cina non è sola nella corsa verso un futuro dell’idrogeno più verde, penalizzata peraltro dalle basse aspettative riposte nel settore dall’ultimo piano quinquennale. Hydrogen Insight fornisce una previsione attendibile di quelli che saranno i principali attori nel campo dell’idrogeno verde entro il 2030.  Secondo l’osservatorio, alla fine del decennio Australia, Stati Uniti e Spagna guideranno il mercato, seguiti da Canada, Cile , Egitto, Germania, India, Brasile e Marocco.

Con la Fortescue Future Industries, l’Australia  sicuramente uno dei principali leader nel settore. Dai dati elaborati da Hydrogen Insight, si evince che entro il 2030  l’Australia produrrà circa 2 milioni di tonnellate di idrogeno verde all’anno, pari alla produzione prevista dagli Stati Uniti. 

Interessante anche la posizione della Spagna. Il governo spagnolo ha già approvato 10 nuovi progetti, tra cui il progetto Puertollano di Fertiberia e Iberdrola, che è stato commissionato lo scorso anno e dovrebbe produrre 200.000 tonnellate di idrogeno verde all’anno.

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