Ansaldo Energia fornirà al Kazakistan due turbine per l’impiego di una miscela costituita per il 40% da idrogeno e la restante parte da gas naturale. La firma del contratto si inserisce in un percorso di rafforzamento e crescita delle relazioni sia industriali che istituzionali tra i due Paesi.
Il contratto
Il contratto firmato tra Stefano Gianatti, Executive Vice President New Units di Ansaldo Energia, e Adilbek Sergaliyev, Amministratore Delegato di KBI Energy Group, rafforza le relazioni tra il Paese Asiatico e l’Italia non solo a livello industriale, ma anche istituzionale.
L’accordo si basa non solo sulla fornitura delle due turbine per il Kazakistan, ma anche su futuri progetti di centrali elettriche a ciclo combinato, favorendo così anche lo scambio di competenze tecnologiche tra specialisti di nazionalità diverse.
Partnership anche future
Le turbine a gas e a idrogeno AE94.2 di Ansaldo, consentiranno di produrre energia green a dei costi più sostenuti, aprendo alla possibilità di partnership anche future.
Per Fabrizio Fabbri, AD dell’azienda italiana, l’inizio della collaborazione è una dimostrazione di grande fiducia del cliente nelle competenze della società genovese, supportate dalle eccellenze dalla filiera italiana e credendo che in realtà, questo progetto sia contestuale alla creazione di un qualcosa di più grande, ovvero di un hub tecnologico di formazione e scambio di conoscenze.
100 milioni di euro
Si tratta dunque di un contratto molto importante, dal valore di 100 milioni di euro per degli apparecchi che funzioneranno sfruttando sia gas naturale che idrogeno green al 40%.
KBI Energy group inoltre, società del gruppo statale kazako Samruk Energy, crede molto nelle potenzialità di tali dispositivi, e anche nelle elevate competenze dell’Italia in questo settore.
Con diversi incontri tra rappresentanti istituzionali di entrambi i Paesi infatti, è stata firmata a settembre dello scorso anno una dichiarazione di intenti sulle rinnovabili e sulle terre rare, per sottolineare il reciproco interesse a costituire nuove forme di cooperazione, facilitando investimenti diretti e joint venture, con un focus specifico sull’idrogeno verde.
L’obiettivo congiunto
Lì come allora, l’obiettivo congiunto resta comunque lo stesso: sostenere la realizzazione di progetti di ricerca avvalendosi delle piattaforme esistenti, come della Green Hydrogen Alliance, fondata proprio dal governo Kazako nel 2022, che riunisce numerose realtà italiane, tedesche e spagnole.
Ad ogni modo, la turbina AE94.2 hydrogen ready ha già dimostrato eccellenti risultati e grandi prestazioni, con più di 120 unità installate nel mondo e 9 milioni di ore di funzionamento cumulato. L’efficienza e l’affidabilità operativa della tecnologie è dunque indiscussa, ma resta da vedere se riuscirà a soddisfare al 100% le ambizioni del Kazakistan, che ha già diverse collaborazioni avviate in Italia.
I rapporti con l’Italia
Una di esse con il gruppo Saipem, che è da lungo tempo un partner affidabile del Paese asiatico per cui ha realizzato i più importanti progetti di infrastrutture sia offshore che onshore.
Il governo adesso sta affrontando delle sfide date dalla crescente domanda interna di energia per un’economia a basse emissioni di C02. Quanto saranno importanti e influenti in tal senso i rapporti con l’Italia?