Un gruppo di scienziati coreani ha scoperto una membrana capace di generare elettricità e funzionare da filtro per ripulire l’acqua sporca dalle impurità.
La membrana “filtro”
Il team coreano dell’Institute of Science and Technology (KIST) della Myongji University ha dato vita a un progetto che potrebbe fornire nel mondo tutta quell’acqua potabile della quale soffrono la mancanza milioni di persone.
Gli scienziati hanno messo a punto questa membrana che riesce a purificare l’acqua sporca grazie a un processo chiamato “osmosi inversa assistita elettricamente”, ovvero sfruttando la differenza di pressione tra due liquidi per generare energia elettrica e, nel frattempo, depurare.
La membrana funge così come un filtro in grado di eliminare microplastiche e particelle di metalli pesanti, ed è possibile realizzarla in qualsiasi dimensione grazie alla stampa 3D, rendendola adattabile a innumerevoli iniziative e utilizzabile nelle aree rurali o in luoghi privi di corrente.
L’osmosi osmosi inversa assistita elettricamente
L’osmosi inversa è un processo di filtrazione durante il quale l’acqua, passando attraverso delle membrane e per effetto della pressione, viene liberata da tutte le sostanze indesiderate.
La pressione da applicare dipende dal tipo di soluzione acquosa: per quella marina, che è molto concentrata, ne serve una maggiore; per le acque di rete, o comunque poco salate, ne basta una meno intensa, di circa 10 bar.
Ma questo meccanismo non è spontaneo, e bisogna impiegare una certa quantità di energia per metterlo in pratica. Per questo si parla di osmosi inversa assistita elettricamente.
I risultati della ricerca condotta dagli scienziati coreani sono stati pubblicati sulla rivista accademica Advances Materials, e il team sta lavorando adesso su come migliorare la qualità dell’acqua generata dal filtro, come poterla utilizzare sul campo e su quella che potrebbe essere la reale efficienza energetica di questo sistema, analizzandone costi di produzione e la durata temporale.