La conferenza organizzata da ARERA e WAREG, l’associazione che riunisce i regolatori europei dell’acqua e dei rifiuti, è stata l’occasione per accendere un confronto tra istituzioni, imprese e stakeholder italiani ed europei. Tra gli obiettivi, sottolineare l’importanza delle risorse idriche e individuare anche le sfide da affrontare.
La resilienza e il futuro degli investimenti
Lunedì, presso l’Istituto Universitario Europeo a Firenze-Fiesole, si è svolta l’Assemblea Generale di WAREG, organizzata con ARERA per centrare l’attenzione sulla necessità delle risorse idriche per l’Italia e l’Europa.
Un’occasione anche per celebrare l’anniversario dell’associazione dei regolatori del settore idrico europeo, contando tra i partecipanti 34 autorità di regolazione provenienti da 21 Stati membri Ue e da 7 Paesi candidati.
Al centro, la resilienza e il futuro degli investimenti nel settore, con dei premi riservati ad alcuni operatori del servizio idrico italiano che, nel biennio 2020-2021, si sono distinti più di altri per il lavoro svolto nel campo.
L’importanza di WAREG
È bene ricordare l’importanza di WAREG per la difesa e la sicurezza di tali tematiche. Parliamo infatti di un network che, per la prima volta, ha riunito 11 authority a Milano.
Durante la conferenza, Andrea Guerrini, presidente dell’associazione, ha evidenziato la presenza della Commissione Europea nel dibattito, allo scopo di sensibilizzare le istituzioni sul tema dell’opportunità di avere regolatori indipendenti in tutti i Paesi.
In questo modo, sarebbe infatti possibile dare maggiore stabilità e certezze all’intero settore, promuovendo al contempo gli investimenti necessari per un uso più sostenibile ed efficiente delle risorse, così come sottolineato sempre da Guerrini.
L’accesso all’acqua
L’accesso all’acqua è un diritto che non deve essere negato a nessuno e che merita delle dovute attenzioni, considerando anche gli innumerevoli campi di applicazione quali uso domestico, industriale e agricolo.
In Italia poi, Nazione dall’importante tradizione agricola, tale settore non può non essere protetto, e con esso anche l’intera produzione di energia idroelettrica, fondamentale per la riduzione delle emissioni.
Un bene prezioso
Parliamo dunque di un bene prezioso che va tutelato, e che è stato celebrato anche lo scorso mese in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, con un report pubblicato dalll’International Energy Agency (IEA).
Quest’ultima infatti, ha evidenziato come nel mondo ci siano 2 miliardi di persone che non hanno acqua potabile a disposizione. Come ovviare a tali problemi? Come rilanciare il settore idroelettrico minacciato continuamente dai cambiamenti climatici?