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La siccità attanaglia 12 regioni italiane, il Libro Bianco di Community Valore Acqua per l’Italia – TEHA

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I dati sulla situazione idrica del nostro Paese sono tracciati dalla Community Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti. Lo stress idrico aumenterà in futuro soprattutto in Liguria, Friuli-Venezia Giulia e Marche. Perso nel 2022 il 51,5% delle risorse idriche rinnovabili rispetto alla media storica. La siccità minaccia agricoltura e idroelettrico.

Il Libro Bianco sulla siccità in Italia: forte stress idrico per 12 regioni

Nel nostro Paese, in un solo anno, si è avuta una perdita del 51,5% delle risorse idriche rinnovabili rispetto alla media storica dal 1950. È quanto emerso dal Libro Bianco della Community Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti.

I dati sono stati presentati in occasione della Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione. Certo l’Italia non è ancora ad un livello tale che si può parlare di “desertificazione”, ma è un fatto che negli ultimi anni precipitazioni estremamente irregolari, infrastrutture solo parzialmente ammodernate e tanto spreco, potrebbero degradare ulteriormente la situazione, già di per sé grave.

Troppo spesso, diverse regioni italiane si ritrovano periodicamente (a poca distanza di tempo) a dover affrontare problemi di scarsità di piogge e consumi eccessivi, con numerosi invasi sotto i livelli di guardia (tra il 2022 e prima parte del 2023 al Nord, oggi al Centro e soprattutto al Sud).

Per stress idrico, l’Italia occupa il quarto posto tra i Paesi dell’Unione europea (Ue), con un indice di 3,3 su 5. Solo Belgio (4,4), Grecia (4,3) e Spagna (3,9) presentano valori peggiori.

Secondo il documento, sono già 12 le regioni Italiane ad elevato stress idrico: Basilicata, Calabria, Sicilia, Puglia sono le più esposte in assoluto, seguite nell’ordine da Campania, Lazio, Marche e Umbria, Toscana, Molise, Sardegna e Abruzzo.

De Molli (The European House – Ambrosetti): “Fondamentale modernizzare e rendere più efficienti le nostre infrastrutture idriche

La situazione idrica in Italia – ha sottolineato Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House – Ambrosetti – richiede un’azione immediata e concertata. È necessario un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni ai cittadini per promuovere pratiche di gestione sostenibile dell’acqua e investire in tecnologie innovative che ci permettano di fronteggiare questa emergenza. E’ importante modernizzare e rendere più efficienti le nostre infrastrutture idriche, per ottimizzare la raccolta e lo stoccaggio dell’acqua, attivando il 20% dei volumi potenzialmente sfruttabili già presenti nelle grandi dighe italiane. Solo attraverso un approccio integrato e lungimirante, che deve essere portato avanti anche dai cittadini, potremo garantire la sicurezza idrica del nostro Paese e la prosperità delle future generazioni“.

Si stima che entro il 2030 lo stress idrico si intensificherà ulteriormente in alcune regioni italiane, con un incremento dell’8,7% in Liguria, del 6,1% in Friuli-Venezia Giulia e del 5,7% nelle Marche.

Nel corso del 2022, il nostro Paese ha affrontato una crisi idrica senza precedenti. Le precipitazioni totali sono drasticamente diminuite, e il manto nevoso ha registrato un deficit del 60% rispetto alla media del decennio 2010-2021.

La quantità d’acqua persa nel 2022 è stata pari a quella necessaria per irrigare circa 641.000 ettari di terreno, un’area corrispondente all’intera superficie agricola del Lazio, si legge nel documento. Inoltre, equivale all’acqua consumata annualmente da oltre 14 milioni di persone.

Idroelettrico e agricoltura a rischio?

A serio rischio la produzione agricola e l’idroelettrico. L’agricoltura italiana sta affrontando una crescente scarsità d’acqua, si legge nei commenti ai dati, che mette a rischio la produzione alimentare e la sostenibilità delle attività nei campi.

Basti pensare che la produzione di miele si è ridotta del 70%, del 63% quella delle pere e del 60% le ciliegie.

E poi c’è la questione, non da poco, della generazione elettrica. L’idroelettrico, che rappresenta una fonte fondamentale di energia pulita per l’Italia, sta soffrendo a causa della riduzione delle risorse idriche, con il serio rischio di compromettere, anche gravemente, la capacità del Paese di soddisfare la domanda energetica, accrescere la propria autonomia e il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.

Giornalista

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