Roma, 21/11/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Idroelettrico, Regno Unito: un nuovo modello di finanziamento per lo stoccaggio

11idroelettrico
Home > News > Elettrificazione > Idroelettrico, Regno Unito: un nuovo modello di finanziamento per lo stoccaggio

Il Governo del Regno Unito ha definito un nuovo modello di sostegno economico, volto a supportare i produttori dei sistemi di stoccaggio, come gli accumulatori di energia da idroelettrico a pompaggio.

Sostegno economico

La transizione energetica del Regno Unito potrà contare su un nuovo sistema di finanziamenti per i progetti di accumulo di energia di lunga durata (LDES), come l’idroelettrico a pompaggio. L’idea di fondo, come ha scritto la Reuters, è stata la definizione di una soglia minima di reddito garantito. Su tale base le aziende private potranno programmare i propri investimenti.

Secondo le analisi del Dipartimento di Stato della Sicurezza Energetica (DESNZ), l’installazione di 20 Gigawatt (GW) di LDES farebbe risparmiare al sistema elettrico 24 mld di Sterline tra il 2025 e il 2050. La maggiore economicità delle rinnovabili porterebbe una notevole riduzione delle bollette.

In effetti, per migliorare la sicurezza energetica nazionale, non si potrà prescendire da una gestione efficiente con al centro lo stoccaggio delle forniture ‘verdi’. Soltanto in questi termini – almeno nelle intenzioni del decisore politico – si potrà affrontare la riduzione delle fonti fossili.

Il mix del Regno Unito – al 2023 – era costituito al 37,8% dal gas naturale, al 35,8% dal petrolio, al 7,3% dal nucleare, mentre il carbone rappresentava il 3% (dati IEA). Come in tutte le fasi di cambiamento, per attenuare le esternalità negative, si è perciò deciso di offrire un margine di garanzia.

L’importanza dell’idroelettrico

Specificatamente, un accento particolare lo si è posto sugli impianti idroelettrici a pompaggio. Attualmente, la Gran Bretagna dispone di 2,8 GW di accumulatori, in quattro impianti tra Scozia e Galles.

Alla base del loro funzionamento, il movimento dell’acqua. Dapprima pompata verso un serbatoio più in alto, una volta rilasciata – verso valle – mette in movimento delle turbine. Grazie al loro movimento, si genera energia, evidentemente ‘flessibile’.

Per questo, le aziende di settore hanno accolto con grande favore la recente deliberazione. Tra queste, la scozzere SSE, la Drax e la norvegese Statkraft. Nel dettaglio, la Drax ha già pianificato l’espansione del suo impianto di Cruachan in Scozia, con uno nuovo da 600 Megawatt (MW). La stessa SSE sta definendo un progetto idroelettrico da 1,5 mld di Sterline (circa 1,96 mld di Dollari), sempre in Scozia.

All’interno del piano di Londra, sotto l’egida del DESNZ sono rientrate anche altre tecnologie di accumulo. Da quelle ad aria liquida, a quelle ad aria compressa, insieme alle batterie di flusso (ricaricabili). L’Operatore britannico dell’energia (NESO) ha stimato che entro il 2050 sarà necessario un totale di LDES compreso tra gli 11,5 e i 15,3 GW per raggiungere l’azzeramento netto delle emissioni.

Articoli correlati