Giappone e Islanda sono pronte a collaborare per lo sviluppo delle rinnovabili e a mettere in risalto il potenziale dell’energia geotermica in entrambi i Paesi. Per promuovere una cooperazione concreta, è stata firmata una dichiarazione congiunta.
Giappone e Islanda insieme per lo sviluppo della geotermia
I due Paesi, Giappone e Islanda, vogliono collaborare insieme per lo sviluppo e la crescita delle fonti alternative e, in particolare, della geotermia. Per questa ragione, hanno già organizzato un gruppo di lavoro per lo scambio di informazioni e competenze sull’energia geotermica.
C’è stato anche un incontro tra il ministro dell’Economia, del Commercio e dell’Industria (METI) del Giappone, Nishimura Yasutoshi, e il ministro dell’Ambiente, dell’Energia e del Clima dell’Islanda, Gudlaugur Thór Thórdarson, per discutere della situazione energetica globale e di come impostare una solida cooperazione bilaterale.
I due rappresentanti politici hanno dunque firmato una dichiarazione congiunta, con il ministro Nishimura che ha sottolineato come, la maggior parte delle centrali geotermiche in Islanda, utilizzi delle turbine prodotte da aziende giapponesi.
Da parte sua invece, Thórdarson ha ricordato come questa fonte energetica pulita venga sfruttata nel suo Paese in diversi modi, sia per il riscaldamento urbano che per la produzione di elettricità green.
La visita della delegazione giapponese
La delegazione giapponese ha anche visitato la centrale geotermica di Hellisheidi, l’ottava più grande al mondo e la più estesa dell’Islanda, e uno dei pozzi di Carbfix, l’azienda del territorio che ha sviluppato un nuovo sistema per stoccare la CO2 mediante la cattura in acqua e iniettandola poi nel terreno per una mineralizzazione permanente.
Il Responsabile dello sviluppo aziendale e commerciale di Carbfix, Kristinn Ingi Lárusson, ha espresso quanto il potenziale della propria società possa essere sfruttato in Giappone, e quanto possa essere promettente una stretta collaborazione.