Il prossimo 31 marzo scade la legislazione d’emergenza che negli ultimi due anni ha regolato il mercato del Gas. Dall’invasione Russa dell’Ucraina, fa sapere la Commissione europea, l’Ue ha risparmiato 101 miliardi di metri cubi di gas, riducendo la domanda del 18%, ben oltre l’obiettivo concordato inizialmente. Tuttavia, le prospettive energetiche del vecchio Continente non sono ancora svincolate dal combustibile fossile.
Risparmiati 101 miliardi di metri cubi di gas
Secondo gli ultimi dati trasmessi dalla Commissione Europea, tra agosto 2022 e dicembre 2023 l’Unione Europea ha ridotto la domanda di gas del 18% con un risparmio di circa 101 miliardi di metri cubi. Si tratta di un obiettivo che va ben oltre quello prefissato (15%) con la legislazione di emergenza adottata per preservare forniture stabili e stabilizzare i mercati energetici dopo l’invasione dell’Ucraina.
Il 31 Marzo scade la legislazione di emergenza
La scadenza al 31 marzo della legislazione di emergenza e una situazione senza dubbio più stabile rispetto agli ultimi due anni, rappresentano la conclusione di una fase, ma non delle raccomandazioni inerenti la riduzione della domanda di gas. Gli Organi europei vogliono, infatti, incoraggiare gli Stati membri nell’ adozione di misure volontarie. Lo scopo è mantenere una riduzione collettiva della domanda di gas del 15%, rispetto ai valori medi registrati tra aprile 2017 e marzo 2022. La proposta del Consiglio Europeo sarà esaminata dai ministri dell’energia il prossimo 4 marzo prossimo.
Le prospettive energetiche europee dopo l’invasione dell’Ucraina
Come evidenziato dall’esecutivo europeo, le misure di emergenza messe in atto negli ultimi due anni hanno permesso di fare un salto di qualità in merito alle prospettive energetiche del vecchio Continente. Le forniture ora sono più diversificate, è stata installata una maggiore capacità di energia rinnovabile e la presenza di stoccaggi di gas, oltre al risparmio energetico, ha garantito ambienti più salubri.
Gli obiettivi a lungo termine
Sebbene i prezzi siano tornati a livelli accettabili, stabilizzandosi in tutta Europa, la persistenza delle tensioni geopolitiche e la rigidità dei mercati globali del gas rendono ancora difficile il raggiungimento dell’obiettivo Ue, ossia eliminare completamente i combustibili fossili russi. Per arrivarci è necessario risparmiare ancora, avanzare nel processo di decarbonizzazione, contribuendo a sostenere e a migliorare la stabilità ottenuta (anche attraverso il rifornimento degli stoccaggi di gas in primavera ed estate).