ll rigassificatore offshore di Ravenna entrerà in funzione a livello commerciale il primo aprile 2025. I lavori di realizzazione di tutte le infrastrutture saranno completati entro il 31 dicembre di quest’anno, mentre il primo trimestre dell’anno prossimo sarà dedicato ai collaudi.
A confemarlo è l’Ad di Snam, Stefano Venier, in occasione della visita del Titolare dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. “Entro fine anno contiamo di realizzare tutte le infrastrutture, dall’inizio dell’anno prossimo la nave Bw Singapore potrà agganciarsi e ricevere anche la prima nave per fare tutti i test e le prove di verifica”, ha dichiarato Venier.
Lavori ultimati al 90%
Per ora, ha spiegato il manager, “l’avanzamento dei lavori è assolutamente in linea con quelli che erano i programmi, la parte dei lavori a terra è stata completata oltre il 90% e per quanto riguarda i lavori a mare della piattaforma a cui verrà ancorata la Bw Singapore siamo oltre il 50%“. Secondo l’AD, nei prossimi 3-4 mesi si assisterà a un’accelerazione nel completamento delle infrastrutture, ormai quasi pronte. “Contiamo di rispettare la scadenza di fine anno come data per il completamento dei lavori” ha aggiunto.
Il progetto
Il progetto presentato da Snam al Commissario straordinario per la realizzazione dell’opera, rientra nelle “Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi Ucraina” (in particolare l’articolo 5) del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50 . Nello specifico dispone la realizzazione di nuova capacità di rigassificazione mediante unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione da allacciare alla rete di trasporto. In pratica è previsto l’ormeggio di una nave di stoccaggio e rigassificazione galleggiante al largo di Ravenna, la “BW Singapore“, acquistata da Snam all’inizio di luglio 2022. Tale nave ha una capacità di rigassificazione continua di circa 5 miliardi di metri cubi e uno stoccaggio di 170mila metri cubi di gas naturale liquefatto (GNL). L’imbarcazione, collocata a circa 8,5 km dalla costa (in corrispondenza della piattaforma offshore esistente di Petra, opportunamente adeguata e ammodernata), sarà rifornita ad intervalli regolari, al massimo una volta alla settimana, da navi metaniere. Le infrastrutture in via di ultimazione serviranno, dunque, ad allacciare la nave alla rete di trasporto gas esistente.
42 km di metanodotto
Al fine di convogliare il gas verso il punto di interconnessione con la rete nazionale dei gasdotti, posto a circa 42 km dal punto di ormeggio, a nord-ovest della città, il progetto propone di realizzare un collegamento composto da un tratto di metanodotto a mare (sealine) di circa 8,5 km e uno onshore, completamente interrato, di circa 34 km, progettato privilegiando aree non antropizzate, rispettando quelle protette e minimizzando l’uso di suolo, in modo compatibile con le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e sismiche del territorio, nonché con gli strumenti di pianificazione vigenti. Inoltre, nella nave rigassificatrice non saranno effettuati processi chimici, ma solo operazioni funzionali al processo di vaporizzazione. L’impianto di stoccaggio e rigassificazione è installato a bordo della nave.