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Oltre 295 milioni di euro investiti dalla Bulgaria per un nuovo gasdotto per i Balcani

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La Bulgaria sta investendo oltre 295 milioni di euro per il cosiddetto ‘Corridoio Verticale’. Si tratta di un’iniziativa strategica nata dal lavoro di alcuni operatori di trasporto del gas. Lo scopo? Ridurre la dipendenza dal gas russo.

Il nuovo gasdotto

Il nuovo gasdotto sul quale sta investendo la Bulgaria mira ad aumentare la capacità di trasporto del gas naturale nei punti di interconnessione di Kulata/Sidirokastro, dalla Grecia alla Bulgaria, e di Negru Voda/Kardam, dalla Bulgaria alla Romania.

Tutto questo, permetterà di soddisfare gli obiettivi di diversificazione sugli approvvigionamenti energetici, allontanandosi sempre di più dalla dipendenza russa e assicurando maggiore sicurezza alle forniture.

Ma quando si parla di ‘Corridoio Verticale’ a cosa si fa riferimento? Si tratta di una pipeline pianificata per trasportare il gas naturale tra la Grecia e i Paesi situati più a nord. Il valore, di oltre 295 milioni di euro, è la testimonianza di quanto questo programma sia importante per estendere soprattutto le connessioni con la Bulgaria, la Romania, l’Ungheria, la Slovacchia, l’Ucraina e la Moldavia.

Dal memorandum d’intesa firmato infatti 2 mesi fa tra gli operatori della rete coinvolti, si punta invece a ottenere un possibile sostegno finanziario da parte della Commissione europea. L’importo totale indicativo per i progetti inerenti il Corridoio Verticale è di 300 milioni di euro, IVA esclusa. Cosa accadrà?

Il ruolo della Bulgaria

In tale quadro dunque, il ruolo della Bulgaria è estremamente importante. Il gasdotto infatti, chiamato Balkan Stream, dovrebbe diventare, attraverso il Paese balcanico, la principale via di approvvigionamento per l’Unione e l’Ucraina, come discusso durante la visita del massimo funzionario dell’Ue per l’energia, Ditte Juul Jorgensen.

E tutto questo, sempre al fine di allontanarsi dalle dipendenze di Putin. Gli ultimi dati della Commissione mostrano infatti che, dall’inizio dell’invasione russa, l’Unione europea ha ridotto drasticamente le proprie importazioni di gas da Mosca, da oltre il 50% al 15% dello scorso anno. Dalla sospensione poi del corridoio ucraino, si è ritenuto obbligatorio far passare le forniture attraverso la Bulgaria.

Lavorare insieme

Parte dunque da qui l’idea di un Corridoio Verticale per i Balcani, sostituendo il gasdotto trans-balcanico, che era il vecchio percorso per il passaggio del gas russo, e trovando così una strada diversa per l’esportazione del combustibile.

Lavorare insieme per rafforzare e aumentare la flessibilità dei sistemi regionali è emersa dunque come una priorità assoluta per la sicurezza della penisola balcanica, con gli operatori coinvolti che hanno concordato di effettuare a luglio 2024 un contestuale test di mercato per l’assegnazione della capacità energetica presso i rispettivi punti di interconnessione.

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