Snam sta investendo circa 80 milioni di euro per il rigassificatore offshore di Livorno, al fine di prolungarne la vita utile di almeno 10 anni. Per San Giorgio del Porto, si tratta di una commessa da 15 milioni di euro, anche se tre quarti dei lavori verranno eseguiti a Marsiglia.
Il rigassificatore offshore di Livorno
Il rigassificatore offshore di Livorno, chiamato ‘FSRU Toscana’, sarà sottoposto a dei lavori di manutenzione a Genova, nel cantiere San Giorgio del Porto. Qui rimarrà per un mese, fino a essere trasferito poi all’inizio di giugno ai Chantier Naval di Marsiglia per completare gli interventi.
Parliamo di un terminal della società OLT Offshore LNG Toscana, e che appartiene per il 49,07% a Snam, per il 48,24% a Igneo Infrastructure Partners, e per il 2,69% a Golar LNG. Per rimetterlo ‘in sesto’, sono ben 300 le persone impegnate, sia nel cantiere genovese che in quello francese dove si svolgerà la parte di ripristino più impegnativa.
3 miliardi e mezzo di metri cubi
Secondo le previsioni poi, le attività di cantiere dovrebbero concludersi entro metà settembre, per poi avviare operazioni di riconnessione del sito al largo di Livorno in modo da riprendere del tutto l’operatività entro la fine di ottobre.
In occasione della visita istituzionale a bordo della nave, Elio Ruggeri, presidente di OLT e Amministratore Delegato di Snam FSRU Italia, ha ricordato le grandi potenzialità del rigassificatore, dalla capacità di importazione di 3 miliardi e mezzo di metri cubi su 60 miliardi di domanda. Ha poi sottolineato che il terminale è attivo da quasi 10 anni, e che è stata la prima struttura galleggiante a operare nel mondo.
L’investimento di Snam
In questo progetto di riqualificazione, l’investimento di Snam è molto importante, ed è pari a 80 milioni di euro al fine di prolungare la vita dell’opera di altri 10 anni.
Come dichiarato sempre da Ruggeri, la nave sarà sottoposta a degli interventi sia in acqua (a Genova) che in bacino (a Marsiglia), con una manutenzione straordinaria della torretta, la sostituzione del cuscinetto del sistema di ancoraggio e una revisione completa di tutti gli impianti.
15 milioni di euro
Il terminal poi rientrerà normalmente in servizio dopo essere stato collegato alla rete di rigassificazione e distribuzione del gas naturale liquefatto al largo di Livorno.
A livello di spese, per San Giorgio del Porto, tale lavoro vale circa 15 milioni di euro, di cui tre quarti ricadranno sulla città francese. Qui lo scafo sarà obbligato a trasferirsi, essendo troppo lungo per poter essere accolto nel porto di Genova.
L’importanza di tale rigassificatore
L’importanza di tale rigassificatore, come spiegato da Snam e dalla Regione Liguria, è anche la capacità di ricevere GNL da diversi Paesi produttori, correggendone però le specifiche secondo quanto richiesto dalla rete nazionale italiana.
Grazie a questi interventi, una delle principali infrastrutture nel settore energetico della penisola diventerà adesso più viva che mai, mettendo in luce ancora di più, a livello internazionale, la lunga storia nel settore marittimo di Genova, con le sue piattaforme offshore che giocano un ruolo chiave per l’economia locale e nazionale.