Roma, 23/11/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Manovra di Bilancio 2023: l’energia protagonista

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Approvato il ddl bilancio per il 2023 ed il triennio 2023-2025. Il Governo Meloni stanzia 21 miliardi per contrastare il caro energia e sostenere il fabbisogno di imprese e famiglie.

21 miliardi per contrastare il caro energia

Numerose le misure riguardanti il settore energetico nella nuova manovra di bilancio varata ieri in Consiglio dei Ministri. Il Disegno di legge recante il Bilancio di Previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e quello pluriennale 2023-2025, è stato approvato il 21 Novembre dal Governo Meloni e stanzia nel complesso 35 miliardi di euro, di cui 21 miliardi per contrastare il caro energia e sostenere il fabbisogno di imprese e famiglie.

I prezzi dell’energia sono recentemente diminuiti, ma, si legge nella nota di aggiornamento al Def 2022, restano a livelli storicamente elevati, con il rischio di una nuova impennata durante i mesi invernali. In tale quadro, l’obiettivo prioritario del Governo resta dunque limitare il più possibile l’impatto del caro energia sui bilanci delle famiglie, specialmente quelle più bisognose, e di garantire la sopravvivenza e la competitività delle imprese

italiane, sia a livello globale sia nel contesto europeo.

Bollette, trasporti e carburanti

Le risorse destinate agli interventi volti a contenere l’aumento dei costi dell’energia dovuto alla crisi globale, nel dettaglio, riguardano bollette, trasporti e carburanti.

In sintesi, tra le misure evidenziabili in tema di energia nel Ddl Bilancio 2023 ci sono sicuramente la conferma dell’eliminazione degli oneri impropri delle bollette, il rifinanziamento fino al 30 marzo 2023 del credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, che per bar, ristoranti ed esercizi commerciali salirà dal 30% al 35%, mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%, lo stanziamento di 3,1 miliardi per il comparto sanità e per gli enti locali, compreso il trasporto pubblico locale.

Inoltre, sarà incrementato ulteriormente il Fondo istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti destinato a fronteggiare gli aumenti dei prezzi dei carburanti e dei prodotti energetici, in relazione all’erogazione di servizi di trasporto pubblico locale e regionale di passeggeri su strada, lacuale, marittimo e ferroviario.

Lo scenario di consumo e approvvigionamento di gas naturale

Come già accennato nel Documento programmatico di Bilancio, lo scenario tendenziale si basa su prezzi del gas naturale ricavati dai contratti futures su scadenze mensili per i prossimi mesi del 2022 e per gli anni 2023-2025. Dal punto di vista dei consumi nazionali, che secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) sono diminuiti dell’1,9% nei primi sette mesi del 2022, si è elaborata una proiezione coerente con tali prezzi, con la composizione macro-settoriale della crescita del PIL e con le tendenze previste per la composizione della produzione nazionale di energia elettrica. Si prevede che una discesa dei consumi di gas naturale più accentuata nel periodo agosto-dicembre porti la contrazione annuale del consumo nazionale al -3,2%.

Per quanto riguarda gli approvvigionamenti, lo scenario tendenziale sconta un’ulteriore discesa delle importazioni di gas russo, non un loro completo azzeramento. Nello scenario di base, l’afflusso dal punto di ingresso del Tarvisio, attraverso cui passa gran parte dell’import dalla Russia, scenderebbe da 29,1 miliardi di SMC del 2021 a 12,9 miliardi di SMC quest’anno e poi via via fino a soli 3,8 miliardi nel 2025.

La sostituzione del gas di provenienza russa, oltreché attraverso minori consumi, avverrebbe tramite maggiori afflussi dai due principali gasdotti meridionali (Algeria e TAP), un forte incremento delle importazioni di gas liquefatto (grazie al graduale ma significativo aumento della capacità di rigassificazione) e un moderato aumento della produzione nazionale. L’aumento della capacità di rigassificazione avverrà sia attraverso una maggiore produzione dei tre principali impianti esistenti, sia tramite l’acquisizione di due unità galleggianti: per la prima si è ipotizzato l’avvio della produzione nella primavera del 2023, per la seconda a inizio autunno 2024. 

Incremento idroelettrico e rinnovabili 2023-2025

Nel 2023, una parziale ricomposizione della produzione di elettricità verso altri combustibili fossili e biocombustibili e un incremento dell’idroelettrico e delle altre rinnovabili, unitamente a una diminuzione dei consumi per utenze domestiche, farebbe scendere il consumo nazionale di gas di un ulteriore 4,4%, a cui seguirebbe un ulteriore lieve calo dello 0,3% nel 2024. Ciò porterebbe i consumi lordi nel 2024 ad un livello inferiore di quasi l’8% a quello del 2021, che è stato pari a 76,1 miliardi di metri cubi standard (SMC). Nel 2025, col consolidamento della ripresa economica, il consumo nazionale lordo aumenterebbe dell’uno per cento sull’anno precedente, registrando un livello di poco inferiore a 71 miliardi di SMC.