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GNL, Europa: cresciuti i consumi, ma anche i depositi

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Gli ultimi dati della Joint Organizations Data Initiative (JODI) hanno dimostrato come lo scorso mese di Luglio, in Europa, ci sia stata una crescita dei consumi di Gas Naturale Liquefatto (GNL), nonostante una maggiorazione delle stesse riserve, in previsione dell’inverno.

La centralità del GNL

Più consumi di Gas Naturale Liquefatto (GNL) per l’Europa, che tuttavia ha dato la stessa centralità alle riserve, in vista del prossimo inverno. Questo, lo scenario disegnato dalla Joint Organizations Data Initiative (JODI) e condiviso dall’International Energy Forum (IEF) che ha paragonato gli scorsi mesi di Giugno e Luglio 2024.

Il consorzio JODI – con sede negli Stati Uniti d’America – ha analizzato la domanda di gas dell’Unione Europea e del Regno Unito. Per quanto i dati dei 46 Paesi in questione provenissero da autodichiarazioni, il prospetto ha comunque definito una cornice indicativa.

Giova ricordare che all’interno della stessa Unione Europea il gas è una delle principali fonti nella produzione di energia elettrica. Questo, nonostante i cambiamenti e il riassetto degli ultimi due anni, conseguenze della seconda fase del conflitto russo-ucraino.

Tra l’utilizzo e l’immagazzinamento

In tal senso, si è certificato un aumento della richiesta di GNL – tra le due mensilità – pari a 12900 barili al giorno (+ 12.9 mb/d). Contestualmente, paragonando Luglio 2024 a Luglio 2023, la maggiorazione è arrivata a quota 200 barili (+ 0.2 mb/d). A livello globale, da Giugno la domanda è invece aumentata di 12,9 mld di metri cubi (m³) attestandosi al di sopra della media stagionale quinquennale.

Contestualmente, verso l’inverno, i diversi Stati hanno dovuto anche organizzare le riserve. L’aspetto più interessante è che un segno positivo abbia connotato anche quest’ultimo settore. Tra Giugno e Luglio 2024 lo stoccaggio è cresciuto fino ai 9700 barili (+ 9.7 mb/d), addirittura di 28100 (+ 28.1 mb/d) nella media sui cinque anni.

Secondo Gas Infrastructure Europe, in data 16 Settembre i livelli di stoccaggio dell’UE erano pieni al 93,4%. Fermo restando l’impossibilità che i depositi coprano la totalità dei consumi durante i mesi più freddi, i livelli raggiunti sarebbero già considerabili ‘sicuri’.

Del resto, a maggior ragione in una fase di ‘transizione’, si è dimostrato come il gas continuerà ad essere quanto mai centrale nel mix energetico globale, al netto delle oscilazioni produttive e dei prezzi.

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