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Geografia del gas: il vettore Norvegia e le prospettive commerciali europee

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Negli ultimi tre anni, la geografia del gas, in Europa, ha visto la Norvegia accrescere la propria importanza, in virtù della politica energetica portata avanti da Oslo. Del resto, la variabile morfologica ha dato al Paese scandinavo un vantaggio ‘quantitativo’, messo pienamente a sistema.

La centralità del gas

Con la seconda fase del conflitto russo-ucraino, la Norvegia ha rafforzato la propria posizione di attore pivotale sul mercato, nella geografia del gas in Europa. Contestualmente, poi, ha continuato ad investire sulle rinnovabili e l’elettrificazione, all’interno di un grande piano energetico di sistema. In questi termini, certamente, ad offrire un enorme contributo è stato il ricco sottosuolo.

Soltanto nel 2022, Gassco (operatore energetico norvegese attivo nel settore del trasporto integrato di gas naturale), ha esportato in Europa un totale di 116,9 mld di metri cubi (m³) di combustibile. Ossia, una quantità di energia pari a circa 1286 Terawattora (TWh). Già all’epoca si era trattato di una cifra record, poi ritoccata nei due anni successivi.

La produzione norvegese è infatti diretta quasi interamente verso l’Unione Europea e il Regno Unito. Il 30% di tutto il gas consumato nell’UE e in Gran Bretagna proviene infatti dai pozzi di Oslo. Oltre alle esigenze prettamente legate all’economia, in effetti, si è posto il tema della transizione energetica. Proprio il gas funge da carburante di transizione verso l’implementazione delle fonti ‘verdi’.

Il giacimento di Troll nel Mare del Nord

Secondo alcune stime riportate dal Ministero degli Esteri lo scorso Ottobre, la produzione di idrocarburi dovrebbe raggiungere 243 milioni di metri cubi standard equivalenti di petrolio nel 2025.

Con riferimento al 2024, un grande risultato l’ha dato il giacimento di Troll, nel Mare del Nord, che da solo rappresenta circa l’11% del consumo totale di gas naturale dell’UE.

Dall’entrata in funzione nel 1996, la piattaforma Troll A è stata il principale contributore alla produzione di gas naturale della Piattaforma continentale norvegese (o NCS). Nel 2021, la produzione è stata ampliata per includere anche la calotta di gas nella parte occidentale del giacimento, grazie a un importante sviluppo sottomarino.

Questo sito ha stabilito un record storico di produzione, fornendo 42,5 miliardi di metri cubi standard di gas naturale. La produzione annuale è stata la più alta di sempre per il giacimento, con un aumento di quasi il 10% rispetto al precedente record del 2022 (38,8 miliardi di metri cubi standard). Contestualmente, si sono ridotte le emissioni di anidride carbonica (CO₂) in modo significativo.

Sono tutti aspetti che ha rimarcato Equinor, azienda nazionale del petrolio, nonché uno dei maggiori venditori di petrolio grezzo del Mondo. Un soggetto, che si è legittimato quale fornitore di gas naturale per il continente europeo.

L’insieme dei dati – a conferma della piena centralità della Norvegia – ha indirettamente sottolineato i nuovi rapporti di dipendenza sullo scenario europeo. Oslo e in generale il bacino del Mare del Nord – sia nelle fossili che nelle rinnovabili – sono infatti sempre più il fulcro della politica energetica comunitaria.

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