In occasione dei lavori in Senato per la conversione del decreto-legge n.153 del 17 ottobre 2024, recante disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, l’ARERA si è espressa relativamente agli interventi per lo stoccaggio strategico del gas.
Il decreto legge del 17 ottobre 2024
La gestione delle risorse economiche destinate allo stoccaggio del gas è un aspetto fondamentale per il funzionamento del sistema energetico italiano, in particolare per quel che concerne il controllo delle riserve di gas e la loro distribuzione. A rimarcare il concetto è l’ARERA, l’Autorità di Regolazione Reti e Ambiente, nella memoria presentata in Senato per la conversione in legge del decreto-legge n.153 del 17 ottobre 2024, recante “disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico”.
La tensione sui prezzi generata dalla crisi energetica
La crisi energetica del 2022, da cui sono derivate tensioni sui prezzi e difficoltà legate agli approvvigionamenti di gas, ha messo in evidenza la necessità di una maggiore prevedibilità per evitare che simili instabilità possano verificarsi anche in futuro.
In particolare, nella memoria pubblicata, l’ARERA fa riferimento ai servizi di ultima istanza per il riempimento degli stoccaggi, forniti da Snam Rete Gas e dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), che ad oggi fanno registrare significativi disavanzi finanziari. Si tratta, in prevalenza, di perdite dovute alla differenza tra il prezzo di acquisto del gas, originariamente molto elevato, e il prezzo irrisorio a cui il gas è stato successivamente rivenduto (o sarà venduto). Il valore attuale di mercato del gas stoccato si è, infatti, notevolmente ridotto creando una serie di difficoltà economiche alle entità coinvolte. Più specificatamente, fa notare ARERA nella memoria, il GSE per fronteggiare l’acquisto di gas da stoccare, ha usufruito di un prestito infruttifero dal Bilancio dello Stato.
Le misure di salvataggio per il GSE
È essenziale che tutte le parti coinvolte, dalle autorità competenti alle società di stoccaggio, lavorino congiuntamente per una programmazione chiara e tempestiva delle risorse e degli interventi. Nel 2025 sarà determinante garantire una gestione equilibrata ed efficace del sistema energetico nazionale. É essenzialmente questo il motivo per cui, in risposta a questa situazione, l’Autorità per l’energia fa sapere di aver ritenuto necessario intervenire per reintegrare il danno economico subìto dal GSE per la vendita del gas acquistato nel 2023. Più nel dettaglio l’ARERA si è presa carico dell’onere, trasferendo grazie ai fondi CSEA (Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali) un importo di 1.000 milioni di euro, somma che consente alla società di adempiere all’obbligo di restituzione del prestito entro il 10 dicembre 2024.