L’Italia può avere una nuova centralità per gas e idrogeno a livello europeo, con nuovi rigassificatori e venti milioni di tonnellate di H2 entro il 2030. Le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin in occasione dell’assemblea annuale di Proxigas.
Italia centrale per il gas in Europa
Una nuova centralità a livello europeo. È il concetto che ha ribadito il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, con riferimento al ruolo dell’Italia riguardo al gas, in occasione dell’assemblea annuale di Proxigas. Il Titolare dell’ Ambiente in più frangenti ha sottolineato la posizione privilegiata di cui gode lo Stivale, nel momento in cui il gas proviene da Sud. Se l’Italia aumentasse il numero di rigassificatori e diversificasse, a detta del ministro, potrebbe trasferire gas nel resto d’Europa. Tra le azioni possibili indicate dal ministro, anche la modifica della norma sul gas release, che preveda “un prelievo del nostro gas e la cessione a imprese energivore, che sono la forza di questo Paese, con un ragionamento ventennale che presupponga un loro impegno a contribuire all’interesse dello Stato con una produzione rinnovabile”.
Gli obiettivi del PNIEC
Il Ministro si è poi soffermato su PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) e Piano Mattei, ricordando gli obiettivi da perseguire per avanzare nel percorso di decarbonizzazione, che non può che rappresentare anche una leva di crescita economica, nonché di cooperazione con il Nordafrica.
Idrogeno
Più nel dettaglio, Pichetto ha evidenziato la strada dell’idrogeno, e gli investimenti che si stanno facendo in questa direzione. “L’Italia ha le pipeline, che stiamo man mano implementando in robustezza, per l’inserimento di una piccola quantità di idrogeno: questo è un percorso di futuro” ha dichiarato. Fratin ha parlato di venti milioni di tonnellate di idrogeno per l’Europa entro il 2030, di cui dieci dall’interno e altrettanti di importazione.