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Come coprire il buco da 4 miliardi di euro per le perdite sull’acquisto di gas? Il documento Arera

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Per coprire un potenziale ‘buco del gas’ da 4 miliardi di euro di minusvalenze, che hanno però garantito il riempimento degli stoccaggi durante la crisi energetica del 2022, è possibile che da aprile le bollette del gas aumenteranno. L’Arera però propone una ‘Neutrality Charge’, come fatto in Germania.
LEGGI QUI IL DOCUMENTO.

Le perdite

Si tratta di perdite di circa 4 miliardi di euro che dipendono dalle azioni messe in campo da GSE e Snam nel 2022 quando, in seguito alle misure di emergenza decise dal governo, è stato acquistato il gas a dei prezzi altissimi per riempire gli stoccaggi, allo scopo di scongiurare eventuali razionamenti.

Tuttavia, quel combustibile ora può essere rivenduto sul mercato a un costo molto più basso, generando appunto delle potenziali perdite che andranno recuperate in qualche modo, forse sulle bollette future. Come intervenire? L’Arera propone una ‘Neutrality charge’, come già introdotta in Germania dallo scorso ottobre sul proprio export, e destinata ad aumentare da gennaio.

Il Belpaese è dunque tenuto oggi a ripianare tutti i costi sostenuti per la sicurezza energetica e le forniture, con un onere che potrebbe essere, in piccola parte, condiviso con gli altri consumatori Ue, attraverso una somma da applicare anche sul gas esportato.

Cosa è successo e cosa accadrà?

La domanda a questo punto è: cosa è successo e cosa accadrà? Sul secondo punto non è ancora possibile dare una risposta certa, sul primo invece bisogna ricordare che nell’estate 2022, il governo Draghi incaricò il Gestore dei servizi energetici, oltre alla società pubblica Snam, di garantire un rapido riempimento degli stoccaggi nazionali di gas comprando a qualsiasi condizione.

Il risultato? I prezzi sono crollati e il metano comprato a cifre altissime è stato o sarà rivenduto con una minusvalenza miliardaria.

Neutrality Charge

Finora, la copertura dei costi determinati da questa situazione era garantita in parte da stanziamenti pubblici. Arera però vuole cambiare le cose, attuando la nuova Neutrality Charge e dunuque chiedendo una tassa da applicare ai punti di uscita nazionali della rete e a quelli di interconnessione con l’estero.

Muoversi in questa direzione sarà la scelta giusta? Non si può ancora sapere, ma quello che auspica sempre l’Autorità è arrivare quanto prima a una definizione di regole armonizzate a livello europeo per il recupero dei costi.

Fino ad allora però, bisogna pensare autonomamente a come risollevare la situazione, e purtroppo questo ricadrà sulle bollette, che saranno più pesanti, e dunque sulle tasche degli italiani, con un ammontare della tassa che dovrebbe essere aggiornato ogni anno anche in base a revisioni e stime di copertura.

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