Roma, 08/01/2025 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Aumento del prezzo del Gas: cause, conseguenze e prospettive

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L’aumento del prezzo del gas, che l’Italia e il resto d’Europa si appresta nuovamente ad affrontare nel 2025, è il risultato di una complessa combinazione di fattori geopolitici, climatici ed economici. É questo il motivo per cui risulta fondamentale adottare un mix di strategie che combinino misure a breve termine, come il controllo dei prezzi, proposto dal Titolare dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, con soluzioni strutturali, come la diversificazione delle fonti e l’incremento delle energie rinnovabili.

La crisi del mercato

Il mercato del Gas torna ad imbizzarrirsi generando preoccupazione tra consumatori, aziende e governi. Secondo i dati diffusi dall’Autorità di Regolazione per l’energia (Arera), nel primo trimestre del 2025, i consumatori più fragili vedranno un aumento del 18,2% nelle bollette della luce, strettamente legate al costo del gas. Un impatto che colpirà circa 3,4 milioni di utenti, tra cui anziani e percettori di bonus sociali. Sebbene i recenti report della Commissione europea dimostrino che la domanda di gas per la produzione di energia elettrica si sia di molto contratta rispetto al passato, tensioni geopolitiche, un inverno freddo e speculazioni di mercato avranno comunque un impatto diretto sulle bollette energetiche. 

Tensioni geopolitiche

L’interruzione del contratto tra l’Ucraina e Gazprom ha inevitabilmente rappresentato uno degli eventi scatenanti. Centrale è stata, infatti, la decisione del governo ucraino di non rinnovare l’accordo che consentiva il transito del gas russo verso l’Europa. La riduzione dei flussi disponibili, una mossa che sembra rientrare nella dottrina americana del “friend shoring” (rafforzare i legami commerciali tra i Paesi Nato per limitare i rapporti con la Russia), ha incrementato l’incertezza sui mercati energetici. 

Condizioni meteorologiche avverse

L’arrivo di un inverno rigido ha aumentato la domanda di gas per il riscaldamento, contribuendo ad aggravare una situazione già tesa e spianando la strada anche alle speculazioni finanziarie. In molti hanno colto l’opportunità di una maggiore domanda per investire pesantemente nel gas, una dinamica che ha innescato l’impennata dei prezzi in Europa e nel mondo. Il rialzo del prezzo del gas ha infatti innescato un effetto domino, influenzando il mercato dell’oro e altre materie prime

Effetti sul mercato europeo

In Europa l’aumento dei prezzi ha portato i Paesi dell’Unione a intensificare gli sforzi per diversificare le fonti di approvvigionamento. I terminali di gas naturale liquefatto (GNL) in Germania, Italia, Polonia e Grecia, ad esempio, stanno svolgendo un ruolo cruciale in questa transizione, ma non senza difficoltà logistiche e costi elevati. Inoltre, l’UE sta accelerando gli investimenti nelle energie rinnovabili, una strategia che richiede tempo, ma che potrebbe rappresentare una soluzione a lungo termine per ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas.

I limiti del Tetto del gas

É in questo contesto che il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica italiana, Gilberto Pichetto Fratin, ha proposto di rivalutare il limite massimo europeo al prezzo del gas. Tuttavia, l’ultima introduzione (tardiva, in quanto proposta nel 2022 ma entrata in vigore solo nel marzo 2023) del tetto del gas a 180 euro ha mostrato non pochi limiti, tra i quali la creazione di una diversa percezione di rischio sul mercato europeo del gas, spingendo alcuni operatori a migrare verso mercati extraeuropei meno regolamentati. Un meccanismo che ha ridotto la liquidità dei mercati energetici interni, rendendoli più vulnerabili a fluttuazioni.

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