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UK: grids obsolete e 1100 progetti “green” bloccati

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Con 1100 progetti “green” in coda, il Regno Unito vince il primato delle attese più lunghe d’Europa. Il problema risiede nel sistema elettrico obsoleto del Paese, e dunque nei ritardi delle connessioni dei nuovi impianti alla rete centrale.

Le code più lunghe d’Europa

Ci si lamenta dell’Italia e dei tanti progetti energetici ancora in fase di stallo, tuttavia il primato delle “code” più lunghe d’Europa non appartiene al Bel Paese, bensì al Regno Unito. Agli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione UK, che prevedono in linea teorica una produzione energetica net zero al 100% entro il 2035, corrispondono, infatti, non pochi problemi pratici.

Miliardi di sterline sospesi

Da un’inchiesta riportata dalla BBC, nel Regno Unito miliardi di sterline in progetti green sono tuttora sospesi a causa dell’impossibilità di collegarsi al sistema elettrico centrale. Secondo i dati forniti da National Grid, la società che gestisce la rete elettrica del Paese, i nuovi impianti solari ed eolici potrebbero attendere anche 10 o 20 anni prima di ottenere un collegamento diretto. 

Obiettivi climatici minacciati

I players dell’energia rinnovabile temono che i ritardi nelle connessioni possano minacciare seriamente gli obiettivi climatici del Regno. In effetti, nonostante la quantità record di energia pulita generata nel 2022 (soprattutto eolica), per raggiungere il target prefissato è necessario un aumento sostanzioso dei progetti e dunque una rete idonea a supportarli. Un mancato adeguamento colpirebbe l’intera comunità anglosassone, mandando in fumo investimenti in infrastrutture per oltre 190 miliardi di sterline. 

Necessaria una riforma del sistema elettrico

National Grid, riconoscendo il problema, ha parlato della necessità di riformare il sistema. È infatti risaputo che un nuovo impianto eolico o solare fornisca energia alle abitazioni solo dopo essere stato collegato alla rete. Il fatto che circa il 40% delle imprese operanti nel settore delle energie rinnovabili debba attendere almeno un anno, in termini economici, comporta perdite notevoli. 

Le società energetiche coinvolte

Attualmente ci sono 1.100 progetti in coda. Società energetiche come Octopus Energy, uno dei maggiori investitori europei in energie rinnovabili, affermano di essere in lista e che si prospetta un’attesa che va ben aldilà del 2035. I progetti che non riescono a ottenere connessioni vengono sospesi o, semmai, completati senza, però, la possibilità di produrre energia pulita.

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