Il testo del PNIEC, revisionato in base ai nuovi obiettivi europei di decarbonizzazione ed appena inviato a Bruxelles per l’iter definitivo di approvazione, è già oggetto di critiche. Le prime arrivano dall’ANEV, l’Associazione Nazionale Energia del Vento, che per quel che concerne il proprio settore, l’eolico , definisce il Piano poco coraggioso e privo di grandi ambizioni.
Le prime polemiche sul testo PNIEC
Arrivano le prime rimostranze sul testo aggiornato del nuovo PNIEC, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, appena sottoposto al parere della Commissione Europea. L’ANEV, l’Associazione Nazionale Energia del Vento, ha infatti definito il Piano, rivisto sulla base dei nuovi obiettivi climatici UE, “poco coraggioso” per quel che concerne il settore dell’energia eolica. Secondo l’associazione, che riconosce l’importanza del lavoro svolto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, gli obiettivi FER sono stati rivisti al rialzo, ma senza grandi ambizioni.
Contributo non sufficiente
Il documento, atteso da tempo, dovrà essere approvato definitivamente entro giugno 2024. Si tratta di un iter lungo, all’interno del quale andranno auspicabilmente ad inserirsi le osservazioni dei numerosi rappresentanti del settore delle rinnovabili, protagonista indiscusso della revisione. Sebbene gli obiettivi al 2030 siano diventati più ambiziosi, allineandosi con i target europei, passando dal 30% al 40% di rinnovabili sui consumi finali lordi, e al 65% di FER nei consumi elettrici (dall’originario 55%), l’Associazione dell’eolico ritiene che tale contributo non sia ancora sufficiente ai fini della decarbonizzazione e della transizione energetica.
Numeri timidi per l’eolico off-shore
Relativamente all’energia eolica, l’obiettivo al 2030 è di 28.140 MW di cui 2.100 offshore, considerando sia la tecnologia a fondazioni tradizionali che floating. Numeri che sembrano troppo timidi all’ANEV, soprattutto per quel che concerne il settore off-shore, per il quale stima un potenziale di 11,000 MW. Quello stabilito dal PNIEC per l’eolico, per l’associazione di categoria sarebbe un contingente troppo esiguo, considerata la giusta attenzione che il documento dà alle tecnologie innovative. Tra le misure apprezzate, invece, i criteri di semplificazione delle procedure, sebbene anche in tale ambito venga richiesta maggiore concretezza. L’ANEV si è detta a disposizione a dare il proprio contributo nell’ iter che porterà all’adozione del testo definitivo.“Accogliamo positivamente la notizia dell’invio dell’aggiornamento del PNIEC in Commissione Europea, che ha comportato certamente un lavoro complesso e serrato del quale va dato atto al MASE. Tuttavia riteniamo ancora non soddisfacenti gli obiettivi di crescita della potenza da fonte eolica inseriti” ha commentato il Presidente dell’ANEV, Simone Togni.