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L’eolico offshore continua a crescere: dove installare le prossime turbine?

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Lo sviluppo delle rinnovabili è, per fortuna, ormai inarrestabile. Serviranno presto circa 200.000 turbine eoliche offshore che siano in grado di generare 2.000 GW di energia green per soddisfare quegli obiettivi climatici da raggiungere da qui al 2030 e 2050. Ma dove installarle?

Crescita dell’eolico offshore: quesiti e preoccupazioni 

Alla fine del 2022 sono stati resi operativi 63 GW di capacità eolica offshore in tutto il mondo. Entro i prossimi 28 anni, il settore dovrà crescere in modo repentino, fino a produrre 32 volte la sua attuale capacità energetica.

Ma è proprio su questo frangente che nascono i quesiti e le preoccupazioni maggiori: dove far nascere tutti questi parchi? La loro ubicazione dovrà essere scelta in modo da massimizzare la produzione di elettricità e trarne tutti i possibili benefici, sia ambientali che sociali. 

Quanto spazio servirà?

Per favorire lo sviluppo del settore e capire quanto spazio servirà, bisognerebbe dapprima definire quanta parte dell’oceano sfruttare per raggiungere gli obiettivi del Net Zero.

Si tratta di un calcolo che dipende da vari fattori: dimensione delle turbine, probabile evoluzione della tecnologia da qui al 2050 ed esatta configurazione di questi dispositivi all’interno di un parco. 

Una volta compreso questo, si potrà anche misurare quanta effettiva capacità eolica offshore servirà per unità di spazio nell’oceano.

La cifra richiesta per raggiungere emissioni zero è 4MW per kmq, e ciò significa che, l’area della quale avremo necessità per installare tale fonte rinnovabile sarà di circa 500.000 km², pari alle dimensioni di un intero Paese come, per esempio, la Francia.

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