L’agenzia governativa Nuova Cina, o Xinhua, ha citato un rapporto della Vietnam News Agency per sottolineare quanto il Paese asiatico abbia intrapreso un percorso per ridurre la produzione di energia elettrica da carbone e stia investendo, soprattutto, sull’energia eolica offshore.
L’eolico offshore in Vietnam
Secondo la World Bank, il Vietnam ha un grande potenziale nell’eolico offshore che non è ancora stato sfruttato al 100%. Quest’alta capacità è dovuta ai forti venti e alle acque poco profonde in prossimità delle aree popolate che, secondo delle stime, potrebbero generare fino a quasi il 30% dell’elettricità del Paese entro il 2050.
Secondo l’ultima bozza del Piano di sviluppo energetico nazionale (Psen), il Vietnam vuole produrre 7 gigawatt dall’eolico offshore e 16,12 gigawatt da quello onshore, tutto questo entro il 2030, considerando questa fonte alternativa come un incentivo per la sicurezza energetica e lo sviluppo delle rinnovabili.
Le potenzialità del Vietnam e gli aiuti dal G7
Gli investitori globali sono alla ricerca di opportunità in Vietnam. Tra queste, la società danese Copenhagen Infrastructure Partners, che ha firmato un memorandum d’intesa con la provincia centrale di Binh Thuan per sviluppare un parco eolico offshore da 3,5 gigawatt.
Gli Stati più sviluppati si erano già ripromessi di sostenere la transizione energetica del Paese del Sud-est asiatico, stabilendo dei nuovi accordi. Il G7, per esempio, ha promesso 15,5 miliardi di dollari per promuovere l’abbandono del carbone e la produzione di elettricità da fonti green, con un patto che ha previsto parte dei fondi erogati dal settore pubblico, e metà da quello privato, sotto forma di prestiti e contributi a fondo perduto.
Grazie a queste cifre, il Vietnam potrà anticipare, dal 2035 al 2030, il raggiungimento della riduzione delle emissioni, utilizzando più rinnovabili e cercando di allontanarsi dalla definizione di “uno dei 20 maggiori consumatori al mondo di carbone”.
Il Paese asiatico ha accettato di limitare le emissioni complessive del settore energetico da 240 a 170 megatonnellate di CO2 entro il 2030, e questo dimostra il suo impegno a sostegno di un futuro più green.