Seapower scrl, centro di ricerca partecipato dall’Università Federico II di Napoli, ha ideato una piattaforma per abbattere i costi dell’eolico galleggiante e rivoluzionare il settore.
L’innovazione di Seapower scrl
Quando il mare è profondo più di 30 metri, diventa costoso fissare la torre delle turbine eoliche sul fondale. Per questo servono delle soluzioni per rendere questi sistemi galleggianti più economici e accessibili, e una di queste è stata trovata dal Seapower scrl, il centro di ricerca partecipato dall’Università Federico II di Napoli.
Si tratta di una piattaforma, chiamata Hydraspar, che permette di abbattere i costi dell’eolico galleggiante utilizzando delle torri fissate al di sopra e che, a loro volta, devono essere vincolate al fondo del mare con degli ormeggi.
Proprio per le grandi profondità del Mar Mediterraneo, l’installazione di sistemi green come questi rappresenta l’unica opportunità per sfruttare la forza del vento e produrre energia pulita in modo più sostenibile, anche economicamente.
I ricercatori sono al momento in attesa del rilascio del brevetto sul loro progetto, che potrebbe davvero rivoluzionare il settore dell’eolico galleggiante, sempre stato frenato anche dall’elevato costo d’installazione di questi impianti.
Com’è costituita la piattaforma
Hydraspar è costituita da un corpo centrale di forma cilindrica e da colonne inclinate che si estendono verso l’alto, dando vita a una forma simile a un ombrello. Queste, hanno la funzione di permettere il galleggiamento e stabilizzare la piattaforma, in grado di resistere a un forte vento, sfruttandone la potenza, e alla forza delle onde. Più la struttura è stabile, più si riducono, allo stesso tempo, i costi di costruzione e manutenzione.
Vengono anche adoperati dei materiali per allineare le colonne al corpo centrale durante la fase di trasporto, minimizzando così gli ingombri e permettendo, quindi, di utilizzare imbarcazioni più piccole, riducendo, anche sotto questo aspetto, le spese.
L’eolico galleggiante può fare la differenza, soprattutto nel Mediterraneo
Mettendo dunque in atto queste innovative soluzioni, come quella proposta dal Seapower scrl, si potrebbero superare quelle difficoltà che rendono l’eolico galleggiante così poco diffuso, soprattutto per via dei prezzi poco accessibili, ma non solo.
Questo tipologia di fonte green funziona solo fino a circa 60 metri di profondità, e uno dei motivi per cui l’industria eolica offshore ha avuto successo soprattutto in nord Europa è perché il Mare del Nord è caratterizzato da una piattaforma continentale che si estende in acque poco profonde, per centinaia di chilometri dalla costa.
Purtroppo però, questo non vale per tutti, perché il Mediterraneo, per esempio, presenta invece delle profondità maggiori, anche vicino alle zone costiere, e dunque non permette l’installazione di turbine eoliche. Èd è proprio qui che questi impianti galleggianti possono fare la differenza.
L’eolico galleggiante in Italia
Già dallo scorso anno l’Italia ha cercato di costruire impianti eolici galleggianti per aumentare la quota di energia prodotta da rinnovabili, ma nel 2022 sono stati presi in esame solo 40 progetti, sui 64 raccolti.
Sullo sviluppo del settore, il Paese sta ancora qualche passo indietro rispetto ad altri Stati, anche se il mese scorso, la joint venture Plenitude (Eni) e Cdp Equity, anche con la collaborazione di aziende straniere come la Copenhagen Infrastructure Partners, ha dato il via alla costruzione di tre parchi eolici offshore galleggianti nel Lazio e in Sardegna.