Secondo l’ultimo Report del Rocky Mountain Institute, think tank impegnato sui temi del clima e della transizione energetica, il vantaggio di una rapida diffusione delle energie rinnovabili ha doppia valenza: maggiore sicurezza e indipendenza energetica, e deflazione dei prezzi dell’energia a lungo termine, con un aumento cospicuo del potere d’acquisto dei consumatori.
Dalle rinnovabili ⅓ di elettricità entro il 2030
Con l’aumento della produzione di energia rinnovabile anche i costi tenderanno ad abbassarsi sensibilmente. Il Rapporto RMI (Rocky Mountain Institute) è ottimista in merito al tema dell’accessibilità delle fonti di energia alternativa, prevedendo che queste ultime saranno responsabili di un terzo della produzione mondiale di elettricità entro il 2030. I dati RMI indicano, inoltre, che anche la domanda di combustibili fossili subirà una drastica riduzione (fino al 30%) entro il 2030.
Lo studio del Rocky Mountain Institute
In un aggiornamento estremamente incoraggiante sulla transizione energetica del Rocky Mountain Institute, think tank indipendente impegnato sui temi del clima e dell’energia pulita, emerge che la crescita esponenziale delle fonti rinnovabili arriverà a coprire il 33% dell’energia globale, soprattutto grazie alla produzione di eolico e solare. Si tratta di un aumento significativo, se consideriamo che attualmente le medesime fonti generano il 12% sul totale.
La riduzione dei costi dei materiali
La riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e delle emissioni che contribuiscono al riscaldamento globale, secondo il RMI farà anche un’enorme differenza anche per il saldo bancario dei consumatori. Secondo il rapporto, la progressiva implementazione dei progetti e il conseguente aumento della produzione, potrebbe ridurre i costi da 40 a 20 dollari. Il motivo risiede soprattutto nell’abbassamento dei costi dei materiali, in particolare delle batterie. Secondo RMI, “i costi dell’energia solare e delle batterie sono diminuiti dell’80% tra il 2012 e il 2022”.
Rapidi progressi
Tra gli sviluppi positivi citati dallo studio, quelli del Systems Change Lab, secondo il quale otto paesi avrebbero investito in fotovoltaico ed energia del vento già abbastanza per abbassare il riscaldamento globale di 1 grado C°. Tali progressi suggeriscono che obiettivi simili possono essere raggiunti su scala più ampia, purché in presenza di infrastrutture e finanziamenti.
In una dichiarazione, Kingsmill Bond, direttore senior di RMI, si legge: “La crescita esponenziale dell’energia pulita è una forza inarrestabile che conferirà più potere d’acquisto ai consumatori. Il vantaggio di una rapida diffusione delle energie rinnovabili ha quindi doppia valenza: una maggiore sicurezza e indipendenza energetica, e la deflazione dei prezzi dell’energia a lungo termine.Più si installa, più diventa economico”.