Le due società Orsted e Vestas vogliono collaborare per rendere il settore dell’eolico offshore sempre più sostenibile, utilizzando acciaio a basse emissioni di CO2 per i progetti in comune.
La nuova partnership tra due leader del settore eolico offshore
Due tra i più importanti leader globali del settore eolico offshore, Orsted e Vestas, vogliono utilizzare acciaio a basse emissioni di CO2 per i loro impianti, realizzando delle pale con materiali riciclati e dando vita a una nuova partnership commerciale sulla sostenibilità.
L’obiettivo
L’obiettivo è quello di offrire una soluzione più green e vantaggiosa per affrontare le sfide della decarbonizzazione e della circolarità, e per soddisfarlo le due società acquisteranno e installeranno un minimo del 25% di torri in acciaio a basse emissioni di anidride carbonica nei progetti congiunti.
Mads Nipper, Presidente e CEO del Gruppo Orsted, ha dichiarato che non può esserci progresso senza collaborazione, sottolineando quanto sia importante il lavoro con l’azienda danese anche per le future richieste dei clienti dei parchi eolici a bilancio zero.
Henrik Andersen, CEO di Vestas, ha aggiunto invece che la transizione energetica richiede una scala e un ritmo senza precedenti, e che per avere successo occorre cooperare.
Altro obiettivo dei due partner sarà quello di far progredire le tecnologie più innovative per il riciclo delle pale circolari, e promuovere la domanda di acciaio a basse emissioni nella catena di fornitura dell’industria eolica.
Il problema dell’acciaio per l’inquinamento
L’acciaio è una delle principali fonti di inquinamento nella catena di approvvigionamento mondiale, e costituisce almeno il 70% del materiale con la quale vengono realizzate le pale delle turbine.
Le industrie che lo producono, che sono dunque ad alta intensità energetica come quella del ferro, sono responsabili del 15% delle emissioni totali di gas serra dell’Ue.
A livello globale infatti, il materiale viene prodotto con altiforni a combustibili fossili, al fine di raggiungere le alte temperature e le reazioni chimiche necessarie per fonderlo.
Negli ultimi anni però, si stanno sperimentando diversi metodi alternativi, tra cui forni alimentati a idrogeno e acciaio prodotto tramite elettrolisi.
Orsted e Vestas, con la loro partnership, sono già a buon punto nel trovare soluzioni più pulite, ma è certo che l’Unione Europea dovrà compiere un cambiamento importante se vuole continuare su questa strada, considerando che è il secondo produttore mondiale di acciaio con circa 150 milioni di tonnellate all’anno, e con Germania, Italia, Francia e Spagna in capo alla lista.