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Eolico offshore, l’impianto da oltre 100 piccole turbine e da 40 MW

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Windcatcher è un impianto sviluppato dalla società norvegese Wind Catching Systems (WCS) e approvato di recente. La sua particolarità, rispetto agli altri siti galleggianti offshore, riguarda la struttura, costituita non da singole turbine bensì da centinaia raggruppate insieme e molto più piccole.

L’ultima novità della Norvegia

L’ultima novità della Norvegia in ambito eolico offshore si chiama Windcatcher, ed è un grande impianto galleggiante formato da oltre 100 piccole turbine collegate tra loro.

L’obiettivo della startup che lo ha progettato, la Wind Catching Systems (WCS), è rivoluzionare la tecnologia per la cattura del vento dando vita ad un sistema più competitivo ed economico, pensato per soddisfare il fabbisogno energetico di circa 80.000 mila case.

Per la società norvegese, si avrà così anche un livello produttivo maggiore grazie a un grande e innovativo sistema da 40 MW.

Il progetto

Il progetto ha ottenuto di recente la certificazione DNV-GL, titolo che viene consegnato in ambito navale per tutte le infrastrutture ritenute idonee.

Il Windcatcher sembra così rispettare tutti i requisiti di sicurezza fissati dalle direttive europee, e dunque adesso non resta altro che continuare a lavorare per far divenire l’immenso sito realtà.

Trasporto più leggero

Come spiegato dalla startup, tale tecnologia si basa inoltre su un sistema di gestione e manutenzione completamente integrato, che assicura delle dimensioni più ridotte di pale e turbine, e dunque anche un trasporto più leggero, senza necessità di adoperare le gru.

L’idea è dunque massimizzare la produzione di elettricità offshore per unità galleggiante, offrendo anche opportunità per la catena di fornitura locale, così come iniziative da promuovere su tutti i mercati europei e non solo norvegesi.

Resistere a alle condizioni climatiche più avverse

Il prodotto poi può anche resistere a condizioni climatiche avverse, presentandosi come un sistema modulare che può essere ampliato o ridotto a seconda delle necessità energetiche.

Insomma, parliamo di certo di un impianto che, una volta attivo, avrà sicuramente tanto da dare, con l’ambizione di generare fino a 5 volte più energia rispetto alla media.

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