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Eolico offshore, le capacità dell’Irlanda e le sue ambizioni

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Da decenni, l’Irlanda ha grandi progetti sull’eolico offshore. Pur essendo uno dei membri più piccoli dell’Ue, possiede un’area marittima 7 volte più grande della sua terraferma, con potenti venti dell’Atlantico che soffiano sulle sue coste e che offrono un’ottima possibilità per lo sviluppo del settore.

Le ambizioni dell’Irlanda sull’eolico offshore

È da tantissimo tempo che l’Irlanda insegue le proprie ambizioni sulla produzione dell’energia eolica offshore. Anche Barry Kilcline, responsabile del settore della società SSE Renewables, ha presentato in questo Paese un’offerta per la costruzione del secondo parco eolico più grande nella zona di Arklow.

Le ragioni del mancato ‘decollo’ 

Il problema è che su questo ramo non c’è mai stato un vero e proprio decollo. Quali le ragioni? Perché in tutto questo tempo l’attenzione principale è stata rivolta ai parchi onshore, più economici a livello di costi.

Adesso però, il governo sta compiendo uno sforzo in più per sfruttare tutte le risorse offshore e guadagnare terreno nonostante il tempo perso.

37 gigawatt di eolico offshore entro il 2050 

Entro il 2050, l’Irlanda punta infatti ad avere almeno 37 gigawatt di capacità installata, in modo da potersi assicurare una solida indipendenza energetica e raggiungere quei traguardi climatici sperati. 

La sua prima asta è stata lanciata ad aprile, sollecitando le offerte di sette grandi operatori, leader nella produzione di energia green, per la costruzione di nuovi parchi sulle acque dell’Atlantico.

Realizzare questi progetti significherebbe avvicinarsi all’obiettivo di ottenere l’80% dell’energia da fonti rinnovabili, dimezzando così le emissioni di gas serra entro la fine del decennio. 

7 gigawatt entro il 2030

I 7 gigawatt di elettricità che l’Irlanda prevede di generare entro il 2030, attraverso un lotto iniziale di impianti, dovrebbero alimentare 4,7 milioni di case all’anno.

Si tratta dunque di prospettive molto ambiziose, che necessitano di piani ben definiti, di una politica che sia allineata e di una fortificazione della capacità di sviluppo della rete per divenire realtà.

Ciò che è certo però è che hanno attirato l’attenzione di grandi società che stanno lavorando all’incremento della produzione di energia green, come Fred Olsen Seawind in Norvegia e EDF Renewables in Francia.

Tra i 2.000 e i 5.300 posti di lavoro in più

Una recente analisi della società di consulenza scozzese Biggar Economics ha rilevato che, nella sola regione atlantica, il settore dell’eolico offshore potrebbe sostenere tra i 2.000 e i 5.300 posti di lavoro, oltre che generare un valore aggiunto lordo tra i 170 e i 400 milioni di euro nei prossimi 14 anni.

Inoltre, un sondaggio commissionato dall’industria e pubblicato a febbraio ha rilevato che il 79% dei cittadini del Paese è favorevole alla produzione energetica su questo fronte. 

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