Pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica l’avviso pubblico per la produzione di energia eolica in mare, attraverso infrastrutture idonee. Dal 18 aprile infatti, le Autorità portuali possono inviare la propria manifestazione di interesse.
Eolico offshore
Dal 18 aprile, le Autorità portuali possono inviare al MASE le manifestazioni di interesse per lo sviluppo della cantieristica navale, al fine di realizzare e consolidare la filiera tecnologica dell’eolico offshore. L’avviso pubblico si trova sul sito del Ministero, e si pone l’obiettivo di incentivare non solo la crescita del settore, ma anche la costruzione di infrastrutture più idonee.
L’Italia infatti vuole scommettere sempre di più su tale vettore energetico, anche per non sprecare le grandi potenzialità del territorio. Sono infatti innumerevoli i progetti pilota in corso, nonostante ci siano ancora numerose sfide da affrontare quali questioni ambientali e preoccupazioni riguardanti l’impatto sul paesaggio e sulla fauna marina.
A che punto siamo?
Ma quindi nel Paese a che punto siamo? A dire che sia il luogo ideale per lo sviluppo di una filiera così importante è la stessa European House Ambrosetti, per conto di Fincantieri, Renantis, Blue Float e Acciaierie d’Italia.
In particolare, sono Puglia, Sicilia e Sardegna le aree con le maggiori potenzialità, e dove si concentra dunque il 63% delle possibilità di sviluppo dell’eolico galleggiante.
Nel Mezzogiorno
Proprio nel Mezzogiorno, come previso dal Decreto Energia 181 del 2023, dovranno essere individuati almeno 2 porti sui quali poter puntare per la crescita del settore, abbandonando pian piano e sostituendo l’uso del carbone.
Nella Nazione dunque possiamo dire che c’è ancora tanta strada da fare, ma che i primi risultati sono già visibili. Per esempio, davanti alle coste di Ravenna e Pola, e quindi tra Italia e Croazia, sorgerà un parco eolico offshore transfrontaliero di circa 300 MW di potenza.
«Un primo importante intervento del governo»
Adesso, le nuove manifestazioni di interesse sul tema, dovranno dettagliare nello specifico le attività proposte, le tempistiche di realizzazione e la fattibilità tecnico economica degli interventi.
Tutto questo, come dichiarato dal ministro Gilberto Pichetto Fratin, rappresenta «un primo importante intervento del governo» per dare attuazione al Decreto Energia, al fine di incentivare la generazione di energia da impianti eolici, e promuovere la decarbonizzazione e transizione energetica.
Le Autorità di sistema portuale avranno tempo fino al 18 maggio prossimo per inviare le proposte, individuando specifiche aree demaniali marittime. Fra gli scali, potrebbero farsi avanti quello di Civitavecchia, Taranto, Augusta e Brindisi.