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Eolico offshore, clamoroso flop in Danimarca

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L’asta per il più grande parco eolico offshore della Danimarca nel Mare del Nord è andata deserta (non ha partecipato nemmeno il colosso nazionale Orsted, già in difficoltà finanziarie), segnando un clamoroso flop per il Paese simbolo della transizione verde. Si tratta di un duro colpo al settore in Europa, indebolito dall’assenza di incentivi statali.

Deserta la gara per il più grande Parco eolico del Mare del Nord

L’asta per il più grande parco eolico del Mare del Nord è andata completamente deserta. Difficile da credere per un Paese come la Danimarca, uno degli Stati europei più virtuosi per sviluppo di energia rinnovabile e politiche volte alla sostenibilità. E proprio l’assenza di welfare statale sembra aver influito sul fallimento della gara per la concessione di 30 anni nel Mare del Nord. Infatti, senza sussidi pubblici, il progetto, che prevedeva 3 gigawatt iniziali di capacità, non ha attirato alcun investitore, nemmeno Orsted, leader mondiale dell’eolico e orgoglio nazionale. Si tratta indubbiamente di un evento anomalo, che potrebbe rappresentare un segnale d’allarme segnando una fase discendente per il settore in Europa.

Perché il progetto è fallito?

L’asta, lanciata a inizio novembre, richiedeva agli investitori di costruire gli impianti senza il supporto di sussidi statali. Inoltre, prevedeva canoni annuali di concessione per 30 anni da versare allo Stato e una quota del 20% da versare nei futuri parchi eolici.

Il risultato? Nessuna offerta, e un potenziale stop al piano che puntava a generare fino a 16 gigawatt di energia eolica offshore, un progetto fondamentale per la transizione energetica della Danimarca.

Il crollo di Orsted

Non c’è da sorprendersi più di tanto se nemmeno Orsted, il più grande operatore mondiale di parchi eolici, ha partecipato all’asta. L’azienda, già alle prese con gravi difficoltà finanziarie, ha visto il suo valore di mercato crollare del 60% dal 2021 ad oggi. Ad aggravare la situazione, vi sono poi i prezzi negativi per l’energia prodotta dal vento nel Mare del Nord, che rendono l’eolico offshore un investimento sempre meno redditizio senza sostegni statali.

È una crisi del modello eolico?

Il fallimento dell’asta in Danimarca solleva interrogativi sul futuro dell’eolico marino in Europa. Può un’industria rimanere competitiva senza il supporto pubblico? E soprattutto, l’energia eolica è ancora un affare sostenibile o rischia di diventare una bolla speculativa pronta a scoppiare?

Un colpo alla transizione verde

Per la Danimarca questo flop rappresenta di certo un duro colpo alla leadership verde. Senza investitori e un modello economico sostenibile, il futuro dell’eolico offshore potrebbe trovarsi a un punto critico.

«È un risultato molto deludente. Le circostanze per l’eolico offshore in Europa sono cambiate in modo significativo in un tempo relativamente breve, compresi grandi aumenti di prezzi e tassi di interesse» ha dichiarato con amarezza Lars Aagard, ministro per il clima, l’energia e i servizi pubblici del Paese.

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