I droni possono essere utilizzati tranquillamente per il trasporto di carichi pesanti verso le pale eoliche situate in mare. Uno dei primi test in tal senso è stato eseguito nel grande parco di Hornsea, nel Mare del Nord. Quali i benefici? E quanto è importante il corretto spostamento delle merci?
I droni
Si sta sempre più lavorando alla progettazione di droni in grado di raggiungere quote elevate in totale sicurezza. Il loro principale compito? Permettere, grazie al loro rapido volo, una più semplice gestione della distanza tra la costa o l’eventuale nave di rifornimento.
Tali innovazioni poi, non solo possono occuparsi del trasporto di carichi pesanti, ma anche di attività di manutenzione e controllo che riguardano le pale, operando anche quando quest’ultime sono in movimento grazie al riconoscimento dei bracci durante la rotazione.
Un altro vantaggio da non sottovalutare riguarda il poter intervenire rapidamente, per ogni tipo di problema, senza dover ricorrere a interventi esterni e dunque usufruendo di un servizio decisamente più rapido ed economico.
Il primo esempio
Il primo esempio di un drone ideato e progettato per l’assistenza e lo sviluppo dell’eolico offshore è quello utilizzato nel grande parco di Hornsea, con 174 turbine situate a circa 120 km a est delle coste inglesi dello Yorkshire.
In questo caso, è stata dimostrata la sua capacità di spostare carichi di una certa rilevanza sulla sommità delle pale e a un’altezza di oltre 200 metri.
I benefici?
I benefici? Poter risparmiare su tutto, non solo sui prezzi del trasporto ma anche sul personale. Parliamo infatti di piccoli velivoli pensati ad hoc per soddisfare tali scopi, come quello costruito dall’azienda inglese Skylift dall’apertura alare di 2,6 m, dal peso di poco inferiore a 60 kg e in grado di trasportare un carico massimo di 68 kg.
Le ispezioni
Questi strumenti sono anche molto utilizzati per le ispezioni delle turbine, potendo raccogliere dati sicuri, efficienti, economici e accurati. Un singolo prodotto può controllarne più di 5 al giorno, a differenza di altri metodi classici che si fermano a una o massima due.
Poi, con il progetto IBIS (Increased Blade Inspection Safety), si sono ottenuti risultati ancora più entusiasmanti, adoperando una tecnologia a raggi X capace di scansionare anche ogni minima parte dell’aerogeneratore.
Le immagini interpretate attraverso la codifica AI consentono alla fine di prevenire eventuali rischi e correggere difetti quali crepe, vernice scrostata, corrosione, deformazioni, infiltrazioni d’acqua o spaccature.