Il mondo ha bisogno di energia pulita e rinnovabile e il vento è una delle fonti più efficaci ed antiche. Oggi, grazie all’eolico si copre a livello mondiale il 6% circa della domanda energetica complessiva. Entro il 2050 gli investimenti globali in questa tecnologia raggiungeranno i 5,3 trilioni di dollari.
Una delle caratteristiche della nostra società è la capacità, acquisita in migliaia di anni, di trasformare l’energia che ci circonda per ottenere vantaggi in termini alimentari, economici e di adattamento. Il vento è una delle prime fonti energetiche che abbiamo imparato ad “addomesticare”, nel vero senso della parola, sia per muovere imbarcazioni sull’acqua, sia per ricavare energia meccanica utile a far lavorare ad esempio i mulini impiegati nella macinazione del grano.
Alla fine del XIX secolo il vento è stato anche sfruttato per generare in via sperimentale energia elettrica e oggi l’eolico, una delle principali fonti energetiche rinnovabili, rappresenta il 6% circa di tutta l’energia prodotta a livello globale.
Dagli anni ’70 del Novecento, gli impianti eolici hanno subito un forte processo di crescita e innovazione, soprattutto perché il vento, come detto, è una fonte rinnovabile che non inquina, cioè non emette nessun tipo di gas serra durante il suo impiego nella generazione di energia elettrica.
Il vento per la transizione energetica ed ecologica
Attualmente, si punta molto sull’eolico per raggiungere gli obiettivi della transizione energetica ed ecologica stabiliti dall’Unione europea: ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica nel 2050.
Con le sue enormi pale mosse dal vento, la turbina o aerogeneratore che si trova negli impianti a terra (di solito in collina o sui rilievi montuosi più esposti alle correnti) e in mare (l’eolico offshore) genera energia elettrica da riversare nelle reti di distribuzione per alimentare i dispositivi elettronici di case, interi edifici, fabbriche e impianti industriali.
I generatori eolici possono essere di varie dimensioni, con torri che vanno da poco più di un metro a 120 metri di altezza (perché la velocità del vento cresce con la distanza dal suolo) e pale che sono lunghe tra i 10 e gli 80 metri.
Un mercato in rapida crescita
Nel 2021, tre Paesi al mondo, Danimarca, Uruguay e Lussemburgo, sono riusciti a coprire più del 40% del proprio fabbisogno energetico tramite l’eolico (rispettivamente il 52%, 47% e 43%).
Il vento continua così a rappresentare una valida fonte energetica pulita a cui attingere costantemente (anche se il fenomeno atmosferico, di per sé, non è costante, quindi non ci si può fare sempre affidamento) per soddisfare una domanda mondiale di energia in continua crescita: solo nel 2021 pari a 1.414 TW (+5% su base annua).
Seguendo il trend attuale, si stima che entro il 2050 l’eolico potrebbe arrivare a coprire il 26% di tutta la domanda di energia elettrica mondiale, con investimenti complessivi pari a 5.300 miliardi di dollari.