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Eolico galleggiante, negli USA East e West Coast si contendono il titolo

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Il grande successo riscosso negli USA dalla tecnologia eolica fluttuante deriva dalla possibilità di installare grosse turbine ad un costo inferiore anche in fondali molto profondi. Attualmente nella corsa al titolo di miglior progettista nel settore ci sono diverse aziende della Costa Atlantica, ma anche la costa orientale inizia a farsi notare.

California hub dell’eolico galleggiante negli USA

Con una potenza stimata di 2,8 terawatt, l’energia eolica offshore galleggiante ha il potenziale per soddisfare più del doppio dell’attuale domanda di elettricità degli Stati Uniti, fermando una volta per tutte la dipendenza del Paese da fonti fossili. In particolare, sulla costa occidentale degli USA, la California si distingue sempre più come principale hub per lo sviluppo dell’eolico fluttuante, ma la corsa al titolo di miglior progettista di sistemi per produrre energia dal vento vede in competizione anche altri players della costa orientale, come ad esempio lo Stato del Maine.

I vantaggi offerti dalle turbine eoliche galleggianti

La tecnologia eolica galleggiante ha riscosso particolare successo negli USA in quanto è emersa come soluzione più efficiente per produrre energia eolica in acque molto profonde, troppo per le turbine offshore convenzionali. Queste ultime, infatti, anziché galleggiare su piattaforme ancorate, sono conficcate nei fondali mediante lunghi tubi di acciaio chiamati monopile. Le loro dimensioni, in continua crescita, ed il progressivo abbandono dell’utilizzo delle navi jack-up, stanno ponendo sfide sempre più complesse a tutti i principali EPC contractor del settore offshore wind, soprattutto in termini di costi.

Il concorso FLOWIN

Tra i principali progettisti americani di turbine eoliche offshore galleggianti, ci sono i cinque finalisti del concorso “FLOWIN” (American-Made FLoating Offshore Wind ReadINess), che in linea con il trend registrato negli ultimi anni, è volto a lanciare sul mercato nuovi sistemi di piattaforme galleggianti, dando priorità all’approvvigionamento interno. 

La gara si basa sulla premessa che la prossima generazione di turbine eoliche galleggianti sarà molto più grande delle cosiddette monopile. Le nuove turbine flottanti potrebbero connotarsi come le più grandi strutture mai realizzate dall’uomo. Tra i team selezionati per proseguire nella fase finale del concorso vanno sicuramente annoverate la californiana FloatHOME, Technip Energies di Houston e la società Tetra Triple-One di Boston, tutte con progetti a tre colonne.

Il sostegno pubblico

Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti aveva iniziato a offrire sostegno economico ai progetti di energia eolica galleggiante già durante l’amministrazione Obama, con Principle Power tra i principali beneficiari. È proprio grazie agli incentivi ricevuti negli ultimi anni che l’azienda californiana è riuscita ad arrivare fino in Scozia, realizzando l’impianto offshore Hywind. Tuttavia in Nord America la “battaglia” in atto tra East CoastWest Coast non ha dato ancora grossi frutti, e tanto dipenderà dalla capacità degli Stati di rispettare le rispettive tabelle di marcia.

La tabella di marcia della California

A luglio, infatti, la California Energy Commission ha adottato una tabella di marcia formale in cui si descrivono, in modo estremamente dettagliato, tutti i pezzi che devono essere installati in loco prima che la costruzione di una turbina possa iniziare.

Il piano del Maine 

Intanto, il Maine procede con il proprio piano. La maggior parte della costa orientale degli States si presta all’installazione di parchi eolici offshore monopile, ma la costa notoriamente accidentata del Maine richiede per forza l’utilizzo di turbine galleggianti. All’inizio di quest’anno il Bureau of Ocean Energy Management (BOEM) del Dipartimento degli Interni, che amministra le vendite delle aree offshore, ha sottolineato l’enorme potenziale delle acque profonde del Maine, che potrebbero produrre fino a 15 gigawatt di energia eolica galleggiante.

In qualità di Agenzia responsabile dell’assegnazione delle aree, il BOEM ha già svolto parte dei compiti, spiegando, in una nota, che le vendite proposte riflettono un processo di pianificazione pluriennale che bilancia fattori sociali, ecologici ed economici.

Il BOEM, nel considerare una superficie sufficiente a sostenere gli obiettivi di energia eolica offshore della regione, ha infatti dichiarato di aver evitato zone di pesca a largo delle coste e le rotte di transito delle navi. 

Il 20 agosto, l’ufficio ha annunciato di aver stipulato il primo contratto di locazione di ricerca per un impianto eolico offshore galleggiante. “L’area copre poco meno di 15.000 acri situati a 28 miglia nautiche al largo del Maine, sulla piattaforma continentale esterna degli Stati Uniti, e potrebbe consentire l’installazione di un massimo di 12 turbine eoliche offshore galleggianti in grado di generare fino a 144 megawatt di energia rinnovabile” si legge sul sito governativo.

Il sistema di 12 turbine viene presentato come un’opportunità di ricerca unica che accelererà lo sviluppo di ulteriori parchi eolici galleggianti in altre zone degli Stati Uniti, contribuendo a spingere in direzione della transizione energetica.

La nuova Asta in New Jersey, Delaware, Maryland, Virginia e Carolina del Nord

Per promuovere l’obiettivo dell’amministrazione Biden-Harris di raggiungere e distribuire i 30 gigawatt di energia eolica offshore entro il 2030, e per sostenere gli obiettivi di energia eolica offshore degli Stati della costa atlantica, il Bureau of Ocean Energy Management ha, inoltre, annunciato che pubblicherà un nuovo bando per una seconda vendita regionale di energia eolica offshore. Il Bureau invita il pubblico a fornire feedback sul possibile sviluppo commerciale dell’energia eolica nelle aree al largo delle coste del New Jersey, Delaware, Maryland, Virginia e Carolina del Nord.

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