La Francia sta definendo un nuovo progetto di infrastrutturazione rinnovabile e nei prossimi mesi presenterà un bando per 9,2 Gigawatt (GW) di eolico offshore, in ossequio alle tendenze comunitarie.
Un settore da rinforzare
Nei prossimi mesi, la Francia presenterà dei bandi in materia di eolico offshore, con l’obiettivo di costruire due nuovi parchi fissi e tre galleggianti, per un totale di 9,2 Gigawatt (GW). Gli impianti saranno il fulcro della pianificazione nazionale che ha fissato l’obiettivo di raggiungere quota 45 GW entro il 2050.
Lo ha scritto la Reuters, riportando la decisione assunta, lo scorso venerdì, sotto l’egida del Ministero dell’Ecologia e dell’Energia. Punto di partenza si potrebbe considerare lo scorso anno, visto che – al 2023 – sul totale delle forniture di elettricità, dall’energia del vento derivava il 9,9% (dati IEA).
Le susseguenti deliberazioni dovranno allineare la Francia rispetto alla sempre più affermata direzione intrapresa dai mercati. A livello comunitario, infatti, l’energia eolica è divenuta la seconda fonte di elettricità. Da qui, vista anche la portata dei progetti che la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha finanziato, si è posta la necessaria implementazione di siti per lo sfruttamento della forza del vento.
La scelta delle aree
Fermo restando la centralità del nucleare, Parigi sta dunque proseguendo il proprio piano di diversificazione delle fonti. Il Governo transalpino ha continuato a lavorare, nonostante le tante complessità.
All’inizio dell’anno, per esempio, Les Echos, il principale giornale economico-finanziario francese aveva riferito che la General Electric volesse effettuare dei tagli al personale. Il sito interessato sarebbe stato la sua fabbrica di turbine, a Saint-Nazaire, ma nessun commento è apparso al riguardo.
Meno incertezze per i quadranti geografici delle future installazioni eoliche, essendo già state comunicate le aree dei lavori. I progetti che interesseranno il Paese, lo faranno da Nord a Sud. Saranno infatti costruiti al largo delle coste di Fécamp, in Normandia (Francia Nordoccidentale). E poi, nelle acque della Bretagna, del Golfo di Guascogna occidentale (Oceano Atlantico) e del Mediterraneo.
Come usuale in questi contesti, dalla sinergia tra la pianificazione e l’operatività del capitale privato, dipenderà la corretta esecuzione dei piani. L’eolico in Europa è in piena crescita e questo fattore sta valorizzando tanti riferimenti fungibili. I quali, serviranno per continuare a tradurre i dettami della transizione energetica, pur con le sfide e le complessità materiali che ne conseguiranno.