Nonostante le incertezze politiche, in Francia la transizione energetica ha mantenuto una posizione pivotale nell’agenda di Governo, con l’obiettivo di raggiungere i 45 Gigawatt (GW) di eolico offshore entro il 2050.
Oltre le incertezze
Sebbene la Francia abbia attraversato una fase di instabilità politica, l’implementazione delle rinnovabili e in particolare dell’eolico, non ha perso la sua centralità. Si tratta dunque di dare continuità ad un processo che è stato in parte delineato. Tre anni fa, il Paese aveva raggiunto una capacità totale installata di 18.676 Megawatt (MW).
Del resto, in tema di eolico lo Stato transalpino ha offerto un contributo nei termini della crescita europea. Nonostante a livello domestico il nucleare abbia ancora una primazia netta, con il 64,2% delle produzioni di elettricità (dati IEA del 2023), l’energia del vento (il 9,9% sul totale, nel 2023) ha rivelato ampi margini, all’interno di precisi riferimenti.
Secondo la Reuters, il Neo-Ministro dell’Energia Olga Givernet ha ribadito la soglia da raggiungere. Si punta infatti a valorizzare un tasso di crescita annua pari a 1,5 Gigawatt (GW) di eolico terrestre, così da rispettare i dettami già deliberati in materia di transizione verde.
Prospettive di Governo
Durante la campagna per le ultime elezioni legislative, il destino dei parchi eolici era stato un grande elemento di dibattito. Alcuni esponenti politici avevano addirittura promesso il loro graduale smantellamento. Tali affermazioni comunque, dato l’esito delle votazioni, non hanno avuto nessun seguito.
Al contrario, il Governo del Primo Ministro Michel Barnier (in carica da meno di un mese) si è immediatamente concentrato sulle rinnovabili. Proprio sull’eolico, i lavori di pianificazione sono ricominciati nel più breve tempo possibile.
La Givernet ha spiegato come l’esecutivo voglia arrivare – entro il 2050 – alla quota di 45 Gigawatt (GW) di energia eolica offshore in servizio. Ha inoltre aggiunto che nei prossimi mesi sarà indetto un bando di gara per lo sviluppo di nuovi progetti in materia. Il tutto, all’interno di alcune aree specifiche mappate.
L’auspicio, per il dicastero, è che l’assestamento di una solida maggioranza all’Assemblea Nazionale consenta di tradurre la teoria in pratica. Assumendo come base di partenza le misure del recente passato, dunque, anche la Francia si appresta ad affrontare le nuove e più complesse sfide insite nella transizione ‘verde’.
