Grazie a delle ‘gocce ioniche ancorate’, che sfruttano il movimento dell’aria e la forza del vento, si può produrre energia pulita a prezzi bassi e senza la necessità di installare pale.
Il rapporto di Tech Xplore
Chimici e ingegneri provenienti da Cina, Stati Uniti e Regno Unito stanno lavorando su come generare energia eolica in modo più facile ed economico, senza la necessità di installare pale e turbine.
Ad approfondire il tema, un rapporto di Tech Xplore, che spiega come delle goccioline particolari siano in grado di catturare l’energia del vento risparmiando sui costi, ed evitando quei problemi legati all’installazione degli impianti.
Di che si tratta
Ma di che si tratta nello specifico? Vengono chiamate ‘gocce ioniche ancorate’, e non sono altro che sali organici liquidi conduttivi che sfruttano la potenza dell’aria per muoversi liberamente, e produrre infine elettricità a bassa velocità.
0,84 Volt
Analizzando queste sostanze liquide, i ricercatori hanno scoperto che ogni gocciolina può produrre 0,84 Volt, arrivando a un risultato finale fino a 60 Volt.
Per gli esperti di Tech Xplore, il potenziale dell’energia delle gocce è ancora poco conosciuto a livello globale, e dunque anche poco utilizzato. Ben presto però, potrebbe rappresentare la strategia del futuro per un uso diverso delle rinnovabili, ancora troppo costose e non alla portata di tutti.
La forza del vento senza pale
Ciò che è certo è che, il rapporto del team di ricerca analizza un metodo sicuramente innovativo che rientra a pieno tra quei sistemi per generare energia pulita con maggiore efficienza e meno spese.
Non rappresenta però l’unica novità di questo genere sul mercato. Anche Vortex Bladeless, startup spagnola, ha trovato un modo per sfruttare la forza del vento senza l’utilizzo di pale. La loro tecnologia si chiama Vortex Tacoma, ed è rappresentata da una turbina in grado di raccogliere l’energia grazie a delle semplici vibrazioni.
I vantaggi? Quest’innovazione, ad oggi, sembra offrire una più elevata efficienza energetica, superiore del 60% rispetto alla norma. L’obiettivo dell’azienda però, è quello di farla progredire e conoscere oltre i confini nazionali, grazie a un finanziamento di 80 miliardi di euro parte del programma H2020 e messo a disposizione dalla Commissione europea. Ci riuscirà?