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Da ANEV e Legambiente 5 proposte sull’eolico al Governo Meloni

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L’Italia deve accelerare il passo nella diffusione degli impianti eolici a terra e a mare attraverso processi autorizzativi più snelli e veloci, definendo una cabina di regia per la presentazione e la realizzazione degli impianti e innalzando gli obiettivi di diffusione dell’eolico. È questo, in sintesi, l’appello che Legambiente e ANEV hanno lanciato dalla Campania al Governo Meloni in occasione della XII tappa della campagna itinerante “I cantieri della transizione ecologica” 

Cinque le proposte indirizzate al Governo Meloni

Sono cinque le proposte che Legambiente e ANEV hanno lanciato dalla Campania,  chiedendo al Governo Meloni di accelerare sullo sviluppo e la diffusione delle rinnovabili, a partire dall’eolico a terra e a mare:

  1. Adeguamento normativo e delle linee guida sulle FER per accelerare i processi autorizzativi, renderli più trasparenti e certi nei tempi
  2. Prevedere processi di partecipazione e di ascolto per la realizzazione degli impianti
  3. Definizione delle aree idonee sia funzionale agli obiettivi da raggiungere al 2030
  4. Introdurre una cabina di regia per la presentazione e la realizzazione degli impianti
  5. Innalzare, di almeno 6 GW, gli obiettivi di diffusione dell’eolico a mare indicati dal nuovo PNIEC

I Cantieri della transizione ecologica

La Campania è la terza regione in Italia per potenza eolica installata, con 625 impianti e oltre 1200 turbine presenti su tutto il territorio regionale. Non a caso, la Campania ha ospitato una delle tappe del tour di LegambienteI Cantieri della transizione ecologica”, un viaggio itinerante partito a fine maggio e che si concluderà con la presentazione del report finale in occasione del XII congresso nazionale di Legambiente in programma l’1,2 e 3 dicembre a Roma.

L’impianto eolico di Aquilonia

Al centro della sosta campana della campagna che si propone di raccontare progetti, cantieri e buone pratiche che vanno nella direzione della transizione ecologica, l’impianto eolico installato ad Aquilonia (AV). Si tratta di un parco eolico di proprietà del gruppo IVPC interessato da un intervento di “Repowering” che riguarda la sostituzione degli attuali aerogeneratori di tecnologia ormai obsoleta. Costituiti da una torre a traliccio e aventi una potenza unitaria di 0,6 MW, questi ultimi saranno sostituiti con aerogeneratori su tubolare di ultima generazione, tecnologicamente avanzati e con potenza unitaria compresa tra 4 e 6 MW. In particolare, nel Comune di Aquilonia verranno installati 4 aerogeneratori, due da 3,8 MW e due da 2,2 MW per un totale di 12 MW.

Le attività di Repowering

Altre attività di “Repowering” interesseranno anche altri impianti eolici installati nei territori delle province di Avellino, Benevento e Foggia, lungo la dorsale appenninica, sempre di proprietà del Gruppo IVPC, attualmente costituiti da 282 aerogeneratori. Nei prossimi due anni il progetto si svilupperà con l’installazione di un totale di 49 nuovi aerogeneratori in sostituzione dei 282 attuali, e comporterà un incremento della potenza totale di circa il 10%, con conseguente aumento della produzione di circa il 40%.

Gli ostacoli burocratici

Secondo i dati riportati da Legambiente e Anev, l’Associazione Nazionale Energia del Vento, l’Italia impiega mediamente circa sei anni per l’autorizzazione di un impianto da energia rinnovabile contro la media europea di due. L’appello lanciato dalle due associazioni è, dunque, quello di accelerare il passo nella diffusione degli impianti eolici a terra e a mare con processi autorizzativi più snelli e veloci anche per le attività di “Repowering”  e “Revamping”.

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