Natixis Corporate & Investment Banking e BNL BNP Paribas hanno strutturato un finanziamento di 116 milioni di euro per supportare il Gruppo Tozzi Green nello sviluppo di tre impianti eolici da 82 MW in Puglia e Sicilia.
Tre progetti eolici da 82 MW
116 milioni di euro per supportare tre progetti eolici onshore da 82 MW. È l’investimento che Natixis Corporate & Investment Banking e BNL BNP Paribas hanno sostenuto in favore del portafoglio eolico della Tozzi Green, uno dei principali gruppi italiani nel settore delle energie rinnovabili e fra i principali player mondiali nell’ elettrificazione rurale.
Impianti sviluppati con tecnologia Vestas
Più nel dettaglio, il portafoglio in questione è composto da due impianti localizzati a Murfi (Trapani) e Mazzarino (Caltanisetta), in Sicilia, che sono già in funzione ed hanno una capacità installata di 19 MW. Il terzo impianto, di cui è già iniziata la fase di costruzione da parte di Tozzi Green, si trova invece a San Severo (Foggia) in Puglia, ed avrà per una capacità installata di 63 MW. Tutti gli aerogeneratori eolici utilizzano la collaudata tecnologia sviluppata da Vestas, che funge anche da operatore O&M.
La capacità eolica in Italia
Il Gruppo Tozzi Green, interamente di proprietà della famiglia Tozzi, gestisce attualmente una capacità installata di circa 177,83 MW e nel corso degli anni ha contribuito allo sviluppo e alla costruzione di oltre 700 MW di capacità rinnovabile. I nuovi progetti vanno ad inserirsi in un scenario in cui, secondo i dati GSE sull’eolico aggiornati al 2024, la capacità cumulata del settore raggiunge già i 12.345MW. A fine 2022 il numero degli impianti eolici installati in Italia era poco inferiore alle 6.000 unità, per una potenza complessiva di circa 11,9 GW.
Obiettivi PNIEC 2030, lo stato dell’arte
A partire dal 2017 la crescita annua del comparto è stata generata principalmente dalla forte espansione del micro-eolico, subendo un rallentamento solo nell’ultimo anno, in cui si registra una capacità addizionale di 262 MW (dati aggiornati a maggio 2024). Una tendenza non preoccupante se non fosse che l’evoluzione della capacità eolica in esercizio deve essere messa in relazione con la nuova traiettoria ipotizzata nella proposta di PNIEC 2030. Lo stato dell’arte, nonostante fiocchino nuove proposte progettuali, indica che in un’ipotesi di scenario al 2030, i numeri attuali non consentiranno di raggiungere l’obiettivo prefissato, ovvero i 14.926 MW di potenza aggiuntiva da FER (28,1 GW da eolico). Le stime evidenziano che, in questa prospettiva, gli impianti eolici obsoleti nel 2040 costituiranno circa il 47% del totale.