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Eolico, Italia: nasce Divento, per cinque nuovi progetti offshore galleggianti

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L’impegno congiunto di GreenIT e della danese CIP ha portato alla creazione di Divento, nuovo consorzio finalizzato allo sviluppo di cinque nuovi progetti nel settore dell’eolico offshore in Italia.

Un settore da implementare

L’implementazione dell’eolico offshore in Italia, troverà nel consorzio Divento un nuovo grande fulcro. Si tratta di una piattaforma, nata dall’incontro tra GreenIT (joint venture di Plenitude e CDP Equity) e la danese Copenhagen Infrastructure Partners (CIP). Quest’ultima, vi parteciperà attraverso i suoi Fondi Flagship.

Finalità del progetto, la realizzazione di cinque siti eolici galleggianti, 30 chilometri al largo delle coste di Lazio, Sicilia e Sardegna, con una capacità complessiva prevista di 3 Gigawatt (GW).

Quando regolarmente in funzione, produrrano nell’insieme 8 Terawattora (TWh) di energia ‘verde’, in ossequio con i dettami del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima 2030. Basteranno per soddisfare i consumi elettrici di 2.5 mln di famiglie. Considerando che in Italia – al 2023 – derivava dall’eolico l’8,8% dell’elettricità totale (dati IEA), per il ‘Sistema Paese’ si tratterebbe di un notevole passo avanti.

Le attenzioni per il territorio

Lo scorso 21 marzo, inoltre, era già arrivato il Decreto sulla Valutazione Impatto Ambientale (VIA) per il progetto 7Seas Med da 250 Megawatt (MW). L’atto ha rappresentato una novità, in quanto prima VIA rilasciata per un grande parco eolico offshore nel Mediterraneo. Un traguardo importante, dopo cinque anni di sviluppo attivo.

Puntando sul mercato italiano, la prospettiva di Divento sarà il conseguimento di un primato nel settore, con al centro quel quadrante del Mar Mediterrano. Al netto dei fattori commerciali e geo-economici, le attenzioni sono comunque state capillarmente rivolte a tutte le variabili, anche a quelle ‘scenografiche’.

In effetti, si è optato per una particolare modulazione dell’infrastruttura, di per sé impattante dal punto di vista ‘visivo’. In questo caso, si utilizzeranno delle avveniristiche fondazioni galleggianti, progettate per essere il più possibile integrate con l’ambiente marino circostante.

Su questi ‘dettagli’, si misurerà la credibilità della transizione energetica italiana – visto che le polemiche sono sempre all’ordine del giorno – in linea con le grandi sfide del decennio.

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