Gli innovativi motori elettrici senza magneti del Green Silence Group, polo italiano specializzato nelle tecnologie sostenibili, sono compatti e riciclabili, ma non è questa la loro caratteristica più importante. La loro unicità risiede nel non utilizzare terre rare per il funzionamento.
Soddisfare le crescenti esigenze della mobilità sostenibile
La nascita del polo italiano Green Silence Group ha catturato l’attenzione internazionale per la progettazione di motori elettrici compatti, silenziosi e ad alto rendimento. Ma non è finita qui, perché parliamo di propulsori riciclabili e costruiti senza l’uso di magneti permanenti.
Il fine è soddisfare le crescenti esigenze della mobilità sostenibile, riducendo la dipendenza dall’approvvigionamento estero e dalle oscillazioni di mercato legate al prezzo delle terre rare.
Tali dispositivi dunque, offrono vantaggi significativi sia in termini di prestazioni che di impatto ambientale, e questo anche durante la fase di smaltimento.
I magneti permanenti
In generale, i magneti permanenti sono uno degli ingredienti chiave dei motori delle auto elettriche. Per produrli però, servono metalli preziosi e materie prime critiche non semplici da reperire, e che la Cina controlla per il 90% nel panorama mondiale.
Questo genere di propulsori, a differenza per esempio di quelli a eccitazione separata, sono in grado di generare un campo magnetico e assicurare una maggiore efficienza a livello energetico. Ecco perché, la maggioranza dei produttori privilegia tale soluzione per le vetture, essendo più performante.
Se è vero che da un lato questi motori hanno perdite del rotore trascurabili, che assicurano alla fine elevate prestazioni, dall’altro portano a un calo della temperatura che rappresenta un fattore limitante quando si parla di potenza massima erogata.
Il prodotto di Green Silence Group
Il prodotto di Green Silence Group però è qualcosa di diverso, essendo una tecnologia che non utilizza magneti permanenti e terre rare, e combatte dunque anche la dipendenza dall’estero.
L’azienda non ha fornito altri dettagli tecnici sul funzionamento dei motori Spinrel, così come sono stati nominati, con l’idea di portarli a disposizione di veicoli industriali e commerciali sia on-road che off- road.
Tante realtà ci stanno adesso lavorando a livello internazionale, come il colosso tedesco ZF Friedrichshafen. Che sviluppi ci saranno?